Cronaca

Eventi sindacali più importanti del 2022: battaglie lavorative dure e infinite

SICILIA – Il lavoro occupa il primo posto negli articoli della Costituzione italiana, è fondamento della nostra Nazione ed è componente essenziale della cittadinanza.

Attraverso il lavoro gli individui apportano il loro contributo alla collettività e hanno possibilità di esprimersi individualmente. Il lavoro è un diritto che, però, viene spesso messo in crisi. Migliaia di lavoratori passano dei momenti di sconforto a causa di condizioni instabili.

Numerose sono state le vertenze legate a diverse aziende e situazioni economiche difficili. Nell’ultimo anno tanti dipendenti della Pfizer di Catania hanno battagliato per evitare il licenziamento. Erano 130 i posti di lavoro a rischio. La procedura di licenziamento era stata avviata lo scorso 7 febbraio, e si è conclusa solamente poche settimane fa.

Dopo l’accordo tra le parti del 28 aprile si è trasformata in una adesione volontaria alla fuoriuscita dal sito, economicamente incentivata, che ha interessato 97 lavoratori, mentre 10 dipendenti hanno accettato la proposta di trasferimento nella fabbrica di Ascoli Piceno.

Le rimanenti figure sono state recuperate grazie ad una variazione del mercato del prodotto non penicillinico Tygacil con relativo incremento della commessa triennale, che ha costretto l’azienda a rivalutare l’esubero programmato.

Situazione molto delicata, anche nella zona di Priolo per la Lukoil, in cui 10mila lavoratori sono stati a rischio licenziamento. Per manifestare e dare voce alla necessità degli operai sono stati organizzati cortei e sit-in davanti l’azienda. Alla fine il Governo ha optato per l’Amministrazione straordinaria e la continuità produttiva è stata garantita per 24 mesi. Attualmente si discutono le trattative per la vendita dell’industria.

Anche i lavoratori di Almaviva sono scesi in piazza e continuano a scendere per le condizioni di precarietà lavorativa che vivono. Chiedono ancora oggi una soluzione per i disagi dei 450 lavoratori che sono stati assunti grazie al “servizio 1500”, attivato durante il periodo di lockdown. A novembre la Rappresentanza Sindacale Unitaria ha incontrato il vice prefetto di Palermo. Ma si attende ancora una risposta a tale condizione.

Per l’anno che verrà non resta che sperare condizioni di lavoro migliori per tutti i lavoratori, e stabilità in tale ambito anche per tanti giovani che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro. Bisogna ricordare che il lavoro è un diritto e come tale deve essere garantito a tutti.

Foto di repertorio

Floriana Garofalo

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