PALERMO – I lavoratori Almaviva scendono in piazza a Palermo e a Catania per far sentire la loro voce e per puntare i riflettori sulla precarietà con cui, a seguito dei mesi più intensi di pandemia, molti di loro devono fare i conti.
Le RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) hanno incontrato a Palermo il vice prefetto, esponendo i disagi dei 450 lavoratori che sono stati assunti grazie al “servizio 1500”, attivo durante il periodo di lockdown, e che ormai rischiano di perdere il lavoro.
Massimo Fiduccia, Slc Cgil Palermo, si è espresso così: “Sono lavoratori con stipendi bassi, con l’85% degli ammortizzatori sociali, serve un tavolo ministeriale, fare chiarezza, se ci sarà un appalto che continuerà le attività del 1500 o garantire ai lavoratori il perimetro occupazionale che non possano pagare dazio due volte“.
“Abbiamo aspettato la costituzione del nuovo governo al quale adesso chiediamo che convochi le parti e si trovi tutti insieme una soluzione per salvaguardare i livelli occupazionali“.
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