Concorso ATA, quasi 7mila lavoratori a “trottorellare” per la Sicilia. Flc Cgil non ci sta

Concorso ATA, quasi 7mila lavoratori a “trottorellare” per la Sicilia. Flc Cgil non ci sta

SICILIA – Giungono parole di denuncia da parte del Segretario Generale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, in merito allo spostamento dei lavoratori ATA per le prove selettive del concorso nelle sedi più lontane rispetto a quelle di servizio. “Una decisione che dimostra la totale disconnessione del Ministero dalla realtà delle scuole e della vita delle persone“.

Il Segretario Rizza sul concorso ATA: “Disagi ai lavoratori”

In Sicilia sono 6.877 i lavoratori coinvolti: assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici e altri profili, tutti chiamati a spostarsi in sedi d’esame che, in molti casi, distano oltre 300 chilometri dalla propria scuola e dalla propria abitazione.

“Questa scelta – prosegue Rizza – scarica sui lavoratori costi economici elevati per viaggi e pernottamenti e impone una gestione del tempo insostenibile a chi già opera in scuole con organici cronicamente ridotti e con orari frammentati”.

“Le assenze forzate per raggiungere queste sedi lontane avranno poi ripercussioni immediate sul funzionamento dei servizi scolastici, danneggiando l’intera comunità, oltre al fatto che molti rinunceranno perché non saranno nelle condizioni di raggiungere queste sedi”.

“Inutili barriere geografiche ed economiche”, il sindacato propone soluzioni

La Flc Cgil Sicilia sottolinea come questa organizzazione determini una palese disparità di trattamento tra i lavoratori, penalizzando in modo inaccettabile chi risiede in determinate aree della regione. Viene inoltre completamente ignorato il principio della conciliazione tra vita e lavoro, mostrando ancora una volta poca attenzione per una categoria professionale troppo spesso sottovalutata.

“Era dovere del Ministero organizzare selezioni più vicine ai lavoratori, sfruttando anche le possibilità offerte dalla digitalizzazione, come già avviene in altri settori della PA. Invece, si creano inutili barriere geografiche ed economiche” afferma Rizza.

Per porre rimedio a questa situazione, il sindacato avanza richieste precise: revisione immediata della mappa delle sedi d’esame, sospensione delle convocazioni per le destinazioni più disagiate e avvio di un confronto urgente con il Ministero per trovare soluzioni eque.