Caso Ciancio, dissequestro beni per il noto imprenditore catanese: “Ricorso inammissibile”

Caso Ciancio, dissequestro beni per il noto imprenditore catanese: “Ricorso inammissibile”

CATANIA – Definitivo il dissequestro dei beni dell’imprenditore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo: è questa la decisione della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Catania contro il provvedimento della Corte d’Appello dello scorso marzo.

La misura della Corte d’Appello aveva disposto la restituzione dei beni sottoposti a sequestro appartenenti a Sanfilippo e ai suoi familiari, beni dal valore complessivo stimato in circa 150 milioni di euro.

Tra i beni dissequestrati figurano anche le società che gestiscono “La Sicilia“, “Antenna Sicilia” e “Telecolor“, che erano state poste sotto sequestro il 24 settembre 2018.

Il noto editore era stato ritenuto “socialmente pericoloso in quanto accusato di aver presumibilmente intrattenuto rapporti con esponenti di Cosa Nostra. Un sodalizio che per gli inquirenti avrebbe influito sulla crescita del patrimonio della sua famiglia.

Soddisfatta la difesa, che dichiara che la decisione della Corte dimostrerebbe che il patrimonio di Ciancio Sanfilippo non sarebbe altro che il risultato di una “lunga vita di lavoro appassionato e intenso”.

Immagine di repertorio