SICILIA – La situazione in relazione al prezzo della luce e del gas in Sicilia è critica. Ad essere penalizzate sono le aziende a elevato consumo elettrico, tra cui Acciaierie di Sicilia.
“Acciaierie di Sicilia ha comunicato l’immediata sospensione di tre turni settimanali su sedici come primo effetto del caro energia. Sono a rischio 400 posti occupati, tra dipendenti dello stabilimento alla zona industriale di Catania e indotto. Stato e Regione intervengano subito per questa e altre aziende a elevato consumo elettrico, che già oggi rischiano di finire fuori mercato. Non c’è un minuto da perdere”. Lo dichiara Giuseppe Caramanna, segretario generale della Uilm etnea.
“La preoccupazione dei lavoratori – continua Caramanna – e della nostra organizzazione sindacale di fronte alla crisi di una realtà irrinunciabile per il nostro territorio, sempre più a rischio di desertificazione produttiva. Acciaierie di Sicilia è impresa simbolo di un comparto già penalizzato da un costo energetico che, come più volte abbiamo denunciato, a Catania è più alto rispetto ad altre parti d’Italia”.
“Adesso, qui più che altrove, piove sul bagnato a causa di un rincaro esponenziale delle bollette a cui le istituzioni politiche devono trovare urgentemente rimedio. Un immediato confronto con azienda e rappresentanti di Governo, a cui vogliamo non solo manifestare le ansie dei lavoratori e delle loro famiglie ma anche proporre alcune soluzioni di buon senso che – conclude il segretario generale –, riteniamo, potrebbero risultare utili per fronteggiare almeno l’emergenza”.
In una nota, i vertici aziendali spiegano di essere costretti a cancellare le produzioni di Acciaieria, Mulino e Separatore dalle ore 14 di lunedì 7 marzo. Mentre al momento per commesse già acquisite e da evadere il reparto Laminatoio manterrà il normale assetto.
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