Emergenza Coronavirus nelle scuole della Sicilia, la richiesta delle associazioni: “Attivare subito la didattica a distanza”

Emergenza Coronavirus nelle scuole della Sicilia, la richiesta delle associazioni: “Attivare subito la didattica a distanza”

PALERMO “Quest’anno le scuole non dovevano riaprire a settembre, come accade ogni anno, poiché era chiaro a molti che si sarebbe manifestata la cosiddetta seconda ondata da Covid-19”. Lo affermano l’associazione dei consumatori Consaambiente e 29 associazioni di cittadini presenti nell’isola.

Queste ultime affermano: “Tantissimi segnali evidenziavano, infatti, che finita l’estate si sarebbe tornati a occupare con numeri via via sempre crescenti le Terapie Intensive degli ospedali del Paese. Visto che quest’anno non è un anno come tutti gli altri a causa del Coronavirus, andava presa con fermezza una decisione amara e saggia nello stesso tempo, ossia quella di attivare solo la didattica a distanza. La salute, infatti, viene prima di ogni altra cosa e, posto che era palese che le scuole sarebbero state uno dei veicoli del virus, si sarebbe dovuta decretare linterruzione della didattica in presenza fino all’azzeramento della curva dei contagi“.

“Oggi, però, – continuano le associazioni – che la curva dei contagi non tende affatto ad azzerarsi, e anzi corre verso vette sempre maggiori, con le scuole aperte, si rende necessaria lattivazione della didattica a distanza per tutti (non solo per le scuole secondarie di secondo grado). D’altra parte, il monitoraggio della fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) rileva nella settimana 21-27 ottobre, rispetto alla precedente, aumento del 108% dei decessi e dell’89% dei nuovi casi. Sul fronte ospedaliero + 5.501 ricoveri e + 541 in Terapia Intensiva con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni e una stima di oltre 30.000 ricoveri e più di 3.000 Terapie Intensive occupate all’8 novembre. Dati ed evidenze scientifiche dimostrano che le misure dei tre Dpcm sono insufficienti e tardive, e che i valori di Rt sottostimano ampiamente la velocità con cui si diffonde il virus”.

L’impatto dell’introduzione di differenti misure di contenimento sul valore di Rt è oggetto di un recente studio – pubblicato su Lancet Infectious Diseases da ricercatori dell’Università di Edimburgo – che ha analizzato dati da 131 Paesi. “In relazione ai risultati ottenuti dall’introduzione di ciascuna misura di contenimento – spiega Renata Gili, responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – è stata stimata l’efficacia sul valore di Rt di quattro possibili gruppi di interventi a 7, 14 e 28 giorni. Secondo tale studio la riduzione della curva dei contagi è stata riscontrata in seguito all’introduzione della chiusura delle scuole, della chiusura dei luoghi di lavoro, del divieto di eventi pubblici, dei requisiti per rimanere a casa e dei limiti di movimento interni”.

Gili procede: “In particolare, in merito alla riapertura delle scuole a settembre, secondo quanto reso noto dal quotidiano Il Tempo, vi sarebbe un documento redatto in estate e dapprima invocato dal Ministro della Salute Speranza e poi dal Comitato tecnico scientifico che si occupa della ‘Trasmissibilità di Sars-CoV-2 nelle scuole’. Ebbene, in questo documento ufficiale si lancia l’allarme legato al mondo della scuola e si dice che ‘La riapertura delle scuole attualmente prevista nel mese di settembre 2020 pone dal punto di vista epidemiologico un possibile aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità’ “.

“È necessario ‘procedere con una riapertura scolastica più sicura’. Quindi, – concludono le associazioni – lanciamo un appello al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci perché oggi risulta fondamentale attivare immediatamente la sola didattica a distanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado sospendendo la didattica in presenza”.

Immagine di repertorio