SICILIA – Time out, il tempo è scaduto. Non c’è più nulla che si possa fare per evitare il ritorno in zona gialla: la rotta è fissata e la Sicilia, da lunedì 30 agosto – sembra ormai certo – sarà la prima Regione italiana ad abbandonare la zona bianca.
Il primato non ci fa onore, questo è certo, ma i siciliani – non tutti ovviamente – cocciuti come sempre, hanno deciso di non attuare le regole anti-Covid, ma soprattutto, pare che a nulla stia servendo l’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Liberi tutti, liberi di fare ciò che si vuole. E siamo certi che anche se in zona gialla, le restrizioni, varranno ben poco. Almeno fino a quando non ci ritroveremo nuovamente chiusi in casa e con delle limitazioni.
Ma veramente i siciliani sono disposti a rinunciare alla loro libertà pur di non seguire delle semplici regole che ormai dovrebbero far parte della nostra quotidianità? E soprattutto, perché non ci si fida della scienza e dei vaccini quando quest’ultimi restano, al momento, l’unica arma per sconfiggere o indebolire il virus?
Le risposte ce le danno i numeri. I casi positivi registrati ieri in Sicilia toccano quota 1.491, con ben 740 nuovi ricoveri. Le Terapie Intensive hanno superato la soglia di rischio del 10% e l’area medica ha oltrepassato il 15%. I posti letto occupati dai pazienti in Rianimazione hanno toccato il 12%.
La conferma arriverà dal portale Agenas tramite monitoraggio della cabina di regia di venerdì 27 agosto con conseguenti ordinanze del ministro Speranza.
Le regole in zona gialla
In Sicilia, dunque, a passaggio effettuato, si dovrà ritornare ad indossare la mascherina nuovamente all’aperto. Reintrodotti anche i limiti per i posti in bar e ristoranti.
L’intervento di Musumeci
Nelle scorse ore ad intervenire sulla questione è stato anche il Presidente Musumeci, che così ieri ha dichiarato: “Più delle parole, forse, possono i numeri. E allora eccoli quelli di oggi, giorno in cui registriamo altri 14 ingressi in Terapia Intensiva, che fanno salire a 102 le persone attualmente ricoverate. Sono donne e uomini che il Covid-19 ha attaccato duramente e che rischiano – è duro dirlo ma è la drammatica verità – la vita. I numeri, dicevamo: ben 78 di loro non sono vaccinati. In degenza ordinaria il trend non cambia. Dei 729 attuali degenti, 552 non hanno fatto neppure una dose di siero“.
Un tuffo al passato, sempre più vicino.
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