SICILIA – “Nell’ultimo anno e mezzo il Covid è diventato l’ottava causa di morte per la fascia di età tra i 5 e gli 11 anni, superando nel mondo i decessi per meningite. I contagi scolastici aumentano, vaccinate i vostri figli perché rischiano l’ospedalizzazione. I pediatri sono già pronti, le prenotazioni sono già partite e da domani potranno ricevere la somministrazione. I dati sulle dosi hanno dimostrato un’efficacia altissima del vaccino mRna-Pfizer che arriva al 91%. Rifiuto e paura sono dettati da una comunicazione lacunosa e dalla scarsa conoscenza del farmaco».
A dirlo è il segretario regionale della Fimmg Sicilia Luigi Galvano alla luce della richiesta continua di informazioni e rassicurazioni delle famiglie in vista della campagna vaccinale per i bambini in partenza domani, 16 dicembre.
“Il Covid-19 – sottolinea Galvano – è diventata una malattia pediatrica ed è tra le prime cause di morte a questa età: morti evitabili. Il Pfizer non è un vaccino sperimentale e la tecnologia mRna è sicura. Viene impiegata per le malattie rare da almeno una decina d’anni. Ricordo ai genitori che ad oggi sono oltre 5 miliardi le persone vaccinate, che nessun farmaco è stato mai usato in maniera così estesa”.
Tornando ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, sottolinea Galvano, “Non è un esperimento. Ne sono stati immunizzati oltre 3 milioni tra Usa e Israele e Cuba, senza effetti collaterali importanti, se non un po’ di febbre o di mal di testa che spariscono spontaneamente. Il dosaggio, che è un terzo della dose per adulti, somministrabile già a 12 anni, è stato autorizzato dopo un’osservazione specifica come continuazione ed estensione del farmaco originario”.
Fimmg Sicilia chiarisce le possibili conseguenze dell’infezione per la mancata profilassi: “Nel 2020, l’Aifa ha registrato l’infezione contratta dal 3% dei piccoli, oggi siamo al 25% a causa della variante Delta. In un bambino su 1000 infettati, la malattia può determinarsi in forme gravissime fino alla morte. I piccoli non vaccinati sono comunque esposti alla sindrome infiammatoria multisistemica, le cui ricadute sul sistema nervoso sono molto gravi. Ci sono casi che pur non avendo avuto una forma gravissima di Covid, hanno avuto ripercussioni a lungo termine. È il problema molto diffuso del ‘Long Covid’, che si manifesta anche 15 settimane dopo la fine della malattia acuta”.