Coronavirus in Sicilia e la corsa verso la chiusura delle scuole: “Non possiamo provocare una strage”

SICILIA –Siamo nuovamente nella situazione di qualche mese fa, quando sono stato costretto a sospendere un provvedimento già pronto ancorché di dubbia legittimità per le scuole di competenza comunale.

La scuola è importante, certamente, ma non possiamo per questioni di principio provocare una strage. Lo stesso vale per le attività economiche per le quali torniamo a chiedere interventi adeguati. Non è inoltre accettabile continuare a bloccare la capacità dei Comuni di rendere servizi essenziali per vincoli e limiti di spesa che altri paesi europei hanno sospeso e che in Italia continuano a essere vigenti.

Non sono tollerabili impuntature di burocrazie di Palazzo che sembrano vivere fuori dalla attuale realtà. Se è emergenza si adottino provvedimenti di emergenza che tutti gli altri paesi europei hanno già adottato. Non vi è più tempo da perdere“.

Lo ha dichiarato ieri sera il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. La corsa verso la chiusura delle scuole, la petizione lanciata a Catania: tutto a seguito dell’indice Rt che in Sicilia continua a salire e il numero di casi positivi al Covid che non arresta la sua impennata.

Intanto nelle scorse ore si è svolta la riunione del Comitato tecnico scientifico insieme all’assessore alla Salute Sicilia Ruggero Razza e all’assessore all’istruzione Roberto Lagalla.

Secondo l’assessore Razza, questa impennata di casi e questo boom di contagi, non sarebbero una cosa inaspettata.

Le parole dell’assessore Razza

È il risultato di comportamenti che tutti abbiamo avuto modo di rilevare e documentati anche da alcune immagini arrivate dalle nostre città. Se da un lato osserviamo, fortunatamente, un’incidenza non critica dei ricoveri ospedalieri, dall’altro è opportuno prevedere concrete azioni contenitive parametrate alla situazione“, queste le parole dell’assessore non appena iniziata la riunione all’Ansa.

Immagine di repertorio