RAGUSA – Spacciavano hashish secondo un modus operandi del tutto alternativo e quasi impeccabile. Parliamo di cinque uomini tunisini che sono stati arrestati dalla squadra mobile di Ragusa per avere venduto droga a giovani italiani, tra cui diversi minorenni, durante le ore pomeridiane. La loro base? La località marinara di Punta Braccetto.
La “macchina dello spaccio” funzionava a meraviglia: c’era il capo che custodiva i soldi tra gli scogli di una meravigliosa insenatura di “rocca dei tramonti” certo di eludere i controlli, e poi, per la spiaggia, tante sentinelle di cui molte in costume da bagno.
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I cittadini stanchi della situazione che continuava a svilupparsi sotto la luce del sole hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, offrendo anche le loro case come punto di osservazione della situazione. Dopo una serie di accertamenti, è scattato l’insolito blitz da parte della polizia di Stato.
Gli agenti hanno abbandonato la divisa per indossare costume da bagno e infradito in modo da evitare di dare nell’occhio. Grande è stata la capacità di interpretazione: sembravano semplici bagnanti intenti a pescare o a leggere il giornale o a fare il bagno. E invece si guardavano intorno, scambiavano informazioni tramite whatsapp e studiavano il modo più adatto per intervenire.
Le sentinelle entravano in contatto con i clienti che passavano dalla strada vicino alla spiaggia. “Quanta e quale ne vuoi?” chiedevano e da li un continuo andirivieni di spacciatori che si scambiavano continuamente i ruoli.
Quando sono intervenuti i poliziotti ci sono voluti pochi istanti per scatenare il “fuggi fuggi”. Molte dosi di droga sono state gettate in acqua e altrettante quantità sono state sequestrate ai vari acquirenti.
I 5 uomini erano stati molto attenti a non detenere grosse quantità, per cercare di evitare guai con la polizia ma le norme vigenti comunque prevedono una pena più grave per chi spaccia con “professionalità” a prescindere dalle quantità possedute.
Al momento la banda criminale si trova al carcere di Ragusa mentre il comune ha già provveduto a ripristinare la bellissima insenatura che veniva sfruttata per separare le dosi della droga che nel frattempo era diventata una specie di discarica.
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