RAGUSA – Nel corso di queste ultime ore sono stati arrestati dalla squadra mobile di Ragusa 7 cittadini extracomunitari accusati di essere scafisti. Il fermo è scaturito da 16 lunghe ore di indagini effettuate da polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Mourabit Montasar (21 anni), Ben Ramdan (22 anni), Mansour Said (27 anni), Makhzoum Ahmed (22 anni), Khalis Taoufik (28 anni), Maatawi Said (29 anni) e Belacen Amine (27 anni), questi i loro nomi, erano soliti secondo gli agenti collaborare con alcuni libici per lucrare sulla tratta degli esseri umani.
Secondo le nostre leggi il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cui sono stati accusati i 7 cittadini extracomunitari è inoltre soggetto in questo caso ad alcune aggravanti: innanzitutto l’operazione è stata compiuta da più di tre persone, inoltre i clandestini venivano regolarmente esposti a pericoli di varia natura che potevano determinarne la morte o, in casi meno gravi, ferite e malanni. In ultimo i passeggeri delle carrette del mare erano spesso sottoposti a trattamenti degradanti.
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Ancora una volta quindi le autorità preposte si sono mobilitate per offrire i primi aiuti ai migranti trasportati in Italia dagli scafisti: i clandestini sono adesso ricoverati al C.P.S.A. di Pozzallo e verranno presto trasferiti in altre strutture.
Le imbarcazioni di legno su cui i migranti avevano accettato di viaggiare pur di giungere in Italia, sono state intercettate lo scorso 9 luglio da Chimera, una nave della Marina Militare Italiana. A bordo, in condizioni di sicurezza a dir poco precarie, viaggiavano circa 300 migranti. Questi ultimi hanno toccato terra soltanto nel primo pomeriggio del giorno successivo. Una volta giunti a Pozzallo, i profughi sono stati sottoposti dalla Croce Rossa e dall’ASP ai controlli medici; alle operazioni hanno preso parte anche 30 agenti di polizia.
La maggior parte dei migranti, grazie anche all’instancabile opera della polizia scientifica, è stata identificata. I clandestini, una volta toccata terra, avrebbero dovuto pagare agli scafisti circa 3000 dollari a testa; ciò a patto che le navi italiane non avessero intercettato il loro natante. Sull’imbarcazione, fatto strano, viaggiavano profughi provenienti da paesi tra loro molto distanti.
Gli scafisti sono stati condotti nel carcere di Ragusa; nel 2015 la squadra mobile della città siciliana ha già arrestato 75 extracomunitari dediti a tale attività.