RAGUSA – Potrebbe essere arrivato a un punto di svolta il caso della morte di Maria Zarba, la 66enne trovata senza vita con il cranio fracassato nei giorni scorsi a Ragusa.
Sulla portiera dell’auto del marito della donna, il pensionato Giuseppe Panascia, sarebbero state infatti trovate alcune tracce di sangue appartenenti proprio all’uomo, accusato di omicidio e attualmente in carcere.
Panascia era stato fermato dalle forze dell’ordine e a lungo interrogato in qualità di principale indiziato dell’atroce delitto. L’uomo, fin dal primo momento, ha sempre respinto al mittente ogni accusa dichiarando di non essere stato lui a uccidere la moglie.
Il pensionato, tuttavia, sarebbe stato già incastrato dalle immagini registrare da alcune telecamere. Le tracce ematiche trovate sull’automobile del marito 73enne potrebbero costituire, a questo punto, una prova schiacciante di colpevolezza.
I figli della vittima hanno dichiarato di volersi costituire parte civile nel processo che porterà davanti al giudice il presunto assassino della donna. La data dell’udienza non è stata ancora fissata.