Mense ospedaliere, topi ed escrementi nel Ragusano: sanzioni e chiusure

Mense ospedaliere, topi ed escrementi nel Ragusano: sanzioni e chiusure

RAGUSA – Nell’ambito dei controlli predisposti dal comando carabinieri per la Tutela della Salute, volti alla verifica dei requisiti di igiene e il contrasto alle frodi alimentari nel campo delle mense ospedaliere, ispettori del Nas di Ragusa hanno eseguito 18 controlli accertando, sotto il profilo igienico sanitario e strutturale, diverse carenze. Il bilancio è di sanzioni amministrative che ammontano ad oltre 7mila euro.

Tra i casi più eclatanti c’è quello dagli ispettori del Nas nel nosocomio della provincia aretusea. Qui, all’interno di un vano attiguo al locale adibito allo smistamento dei pasti destinati ai degenti, sono state rinvenute carcasse di roditori e loro escrementi, notevoli quantità di sporco e cumuli di materiale vario, questi ultimi scarto di lavori edili, accatastati impropriamente in quei locali.

È chiaro che tutti questi elementi costituiscono un potenziale pericolo di contaminazione degli alimenti e rischi connessi alla salute degli ospiti. Per quanto accaduto, allertati i vertici dell’Asp, è scaturito il provvedimento di chiusura dei locali fino alla risoluzione delle problematiche.

In provincia di Caltanissetta è stato accertato che il trasporto dei pasti destinati ad alcuni nosocomi dell’hinterland avveniva con l’utilizzo di veicoli inidonei e non autorizzati dalla competente autorità sanitaria, in difformità alle stringenti normative in materia di igiene alimentare.

Controlli in tutto il territorio nazionale – I numeri

Verificati 992 punti di cottura e preparazione pasti in strutture pubbliche che private.

In 340 le irregolarità riscontrate, pari al 34%.

431 infrazioni penali e amministrative.

230.000 euro di sanzioni pecuniarie.

In Sicilia

Nella provincia di Siracusa, è stata disposta la chiusura dei locali della cucina utilizzati per la distribuzione dei pasti ai degenti di un ospedale, a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate.

A Messina ed Enna dei 36 ospedali controllati, pubblici e privati, 16 hanno presentato non conformità, che nella maggior parte dei casi si sono rivelate carenze igienico-sanitarie e strutturali.

Sono stati riscontrati casi più gravi in un ospedale di Messina, dove è stato verificato che il personale di un’impresa appaltata operava in assenza dei requisiti di sicurezza degli ambienti di lavoro, in quanto non erano presenti cartellonistica indicante le uscite di sicurezza e vie di uscita in caso di emergenza.

In una casa di cura privata accreditata nella zona etnea, invece, è stata riscontrata la mancata attuazione delle procedure previste dal piano di autocontrollo alimentare H.A.C.C.P., poiché non erano effettuate le analisi periodiche sugli alimenti e non erano predisposti i “pasti testimone” per il prelievo di campioni da parte degli organi di controllo.

Foto di repertorio