PALERMO – Oggi festeggia sul tetto del mondo, ma il percorso di una delle nuove campionesse olimpiche di pallavolo è cominciato molto prima. Precisamente dal quartiere Ballarò di Palermo, dove la giocatrice ha mosso i suoi primi passi. “Una mia concittadina“, l’ha definita infatti orgogliosamente il presidente Mattarella nel villaggio olimpico.
Da Ballarò al tetto del mondo
Nata nel capoluogo siciliano da genitori ivoriani, mamma Salimata e papà Abdoulaye Sylla, Myriam viene ricordata come una bambina ghiotta di cannoli, gelati e zabaione e che parlava in dialetto siciliano.
Un legame indissolubile con la sua città di origine, dove sono rimasti a tifare per lei coloro che la giovane considera a tutti gli effetti i suoi nonni, Paolo Genduso e Maria Rosaria Esposito. Proprio a loro ha rivolto un saluto prima di partire per Parigi, quando ancora era prematuro pensare che non sarebbe tornata a casa a mani vuote.
A legare la sua famiglia con Genduso ed Esposito è stato un incontro casuale con quest’ultima, che durante una grandinata si è offerta di prestare aiuto ad Abdoulaye Sylla. In questo modo egli ha iniziato a lavorare come domestico a casa Genduso, per poi farsi raggiungere da Salimata, nel tempo divenuta sua moglie e anche madre di Myriam.
Nonostante il sentimento di appartenenza nei confronti del capoluogo, Myriam non ha sempre vissuto avvolta dal calore della Sicilia: a 5 anni si è trasferita con la famiglia in provincia di Lecco, tornando comunque a Palermo per le vacanze estive. Ha vissuto così fino ai 14 anni, ma poi – dopo la morte della madre – si è trasferita in Lussemburgo con suo padre, suo fratello e sua sorella.
Lasciare un segno nel volley
“È stato emozionante, siamo state unite: i nervi erano ben saldi ed eravamo sul pezzo, come abbiamo dimostrato. È un oro pesante come la strada che abbiamo fatto per arrivare sin qui”, ha detto a caldo la 29enne.
Una vittoria, quella di ieri, che per la giovane campionessa rappresenta un meritato premio, in grado di ricompensare anni di sforzi, lacrime, sacrifici e un’irrefrenabile voglia di lasciare un segno nella storia del volley.
Fonte foto Rai