PALERMO – Dopo la sofferta vittoria di Lecco, il Palermo ritornerà in campo al Barbera domani 15 marzo per affrontare alle 20,30 il Venezia, squadra diretta concorrente per la promozione in Serie A e in classifica davanti ai rosa di cinque punti.
Inutile sottolineare l’importanza, le difficoltà e il pronostico incerto di questa gara non tanto perché i tre punti in palio possono risultare determinanti e per la forza dei lagunari, ma, principalmente, perché alla vigilia di ogni partita non si sa mai quale versione della squadra di Corini scenderà in campo. Non parliamo, evidentemente di formazione, ma di atteggiamento, motivazione, condizione psico-fisica e voglia di vincere.
Troppe volte il Palermo è entrato in campo timoroso, incapace di reagire all’aggressività degli avversari e troppe volte ha preso gol evitabilissimi con i propri difensori atterriti dalla paura di sbagliare. Non sarà un caso che tra le squadre ai primi cinque posti in classifica il Palermo sia la compagine ad aver subito più gol.
La vulnerabilità difensiva è una delle cause di tante sconfitte fin qui rimediate. Sono di fondamentale importanza e non più rinviabili il perfezionamento dei meccanismi di difesa sulle palle inattive e il miglioramento dell’efficacia del filtro a centrocampo.
Probabilmente non è una questione di uomini, ma di posizionamento in campo e di atteggiamento.
Intanto domani non sembra siano previsti cambiamenti rispetto a quella che è la formazione base delle ultime gare, per cui con l’usuale 4-3-3, il Palermo dovrebbe schierarsi con Pigliacelli; Diakitè, Nedelcearu, Ceccaroni, Lund; Gomes, Segre, Ranocchia; Di Mariano, Brunori, Di Francesco.
Il Venezia dovrebbe rispondere con il 3-5-2 con Joronen; Sverko, Svoboda, Altare; Candela, Busio, Tessmann, Ellertsson, Zampano; Pohjanpalo, Gytkjær.