PALERMO – Alla fine contro la Virtus Francavilla ieri a pranzo il Palermo ha incassato la terza sconfitta interna della stagione. Colpisce il fatto che si sia assistito a qualcosa di già visto in passato. Dopo un primo tempo brillante, chiuso in vantaggio per un bel gol al 22° minuto di Valente, l’unico dei rosanero a salvarsi dal naufragio finale, nel secondo tempo gli uomini di Boscaglia non sono riusciti a controllare la partita, hanno tentato di raddoppiare sbilanciandosi e porgendo il fianco alle sempre temute ripartenze avversarie.
Al cospetto di un antagonista mai domo, dopo aver, come tante altre volte in passato, perso una palla a centrocampo, si sono fatti infilzare al 67° da Castorani.
Sull’1 a 1 il Palermo ha sciupato, come da copione, delle facili occasioni da gol, con Lucca sul libro nero. Complice il mister gelese, che all’86° ha sostituito Accardi, fino ad allora attento e puntuale a differenza di Lancini, Somma e Crivello, che avevano tanto da farsi perdonare, con Santana e Odjer con Saraniti, i padroni di casa si sono sbilanciati ancora di più e hanno favorito il gol del raddoppio, arrivato all’87° con un tiro a giro di Ciccone da fuori area che ha beffato Pelagotti, e la vittoria finale della Virtus Francavilla.
Era stata sconfitta in casa alla stessa maniera contro la Turris il 25 novembre scorso, è stata sconfitta ieri dopo quasi due mesi. Colpe dell’allenatore? Giocatori sopravvalutati? Non siamo in grado di dare una risposta. Pensavamo che rinforzando il centrocampo con il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3, i rosa si sarebbero messi al riparo dalle sempre temute e nocive ripartenze avversarie, ma così non è stato.
Una riflessione da fare è che il cuore e l’aggressività ci vogliono, ma devono essere accompagnate da prudenza ed equilibrio. Sta di fatto che la sconfitta di ieri conferma quanto il Palermo appaia ancora incompleto. E allora un tentativo di portare in rosanero qualche rinforzo, approfittando del mercato di gennaio in corso, si potrebbe fare.
In ultimo, appare apprezzabile l’iniziativa di scendere in campo con la scritta PETER PAN sulle maglie al posto dei cognomi dei calciatori, ma aver dimenticato di omaggiare come avrebbe meritato una bandiera rosanero quale è stato Alberto Malavasi è da considerare una grave ed offensiva distrazione.