Cagliari-Palermo: i rosanero dapprima illudono, poi escono sconfitti

Cagliari-Palermo: i rosanero dapprima illudono, poi escono sconfitti

PALERMO – Si ripete per il Palermo un copione già visto in stagione: partenza confortante con squadra aggressiva e con personalità che riesce a passare in vantaggio per essere poi raggiunta e superata per disattenzioni, ingenuità e anche per scelte arbitrali discutibili.

L’impressione che si potesse fare di più, che la squadra meritasse di più e che l’arbitro Valeri, arbitro internazionale chiamato a dirigere una partita di Serie B perché di grande importanza, sia stato ancora una volta troppo severo verso i rosa e determinante per il risultato, serpeggia da ieri pomeriggio tra i tifosi del Palermo. Ma andiamo con ordine.

Rosanero in campo con carattere, ordine e atteggiamento combattivo come se l’assenza del suo giocatore più rappresentativo Brunori squalificato, anziché uno svantaggio, fosse uno stimolo in più per aggredire il Cagliari. Ecco quindi Buttaro saettare a destra con Sala a sinistra, Tutino cercare di essere dovunque, Gomes a dettare i tempi della manovra con lucidità e precisione, e, mentre Pigliacelli al 9′ minuto di gioco con un intervento miracoloso che è sembrato essere assolutamente normale evitava un gol fatto su tiro da due passi di Pavoletti, Segre al 16′ si improvvisava goleador e con un anticipo felino scaraventava il pallone in fondo alla rete cagliaritana determinando il vantaggio dei suoi.

Ci sono voluti nove minuti agli uomini di Ranieri per acciuffare il pari ed agli uomini di Corini per ricordarsi che non è ammesso schiacciare un pisolino con la partita in corso. Solo così si spiega la pausa presa da Marconi e compagni dopo che al 25′ la palla era finita in fallo laterale per il Cagliari. Prima che i difensori del Palermo si posizionassero in campo in attesa della rimessa con le mani da parte degli avversari, il pallone era arrivato tra i piedi di Deiola che, con un tiro di piatto destro, aveva fatto secco l’incolpevole Pigliacelli.

L’imperdonabile leggerezza ha tarpato le ali al Palermo che ha di colpo perso grinta e personalità. Poi, quando all’11′ minuto della ripresa l’arbitro Valeri ha giudicato duro e degno di ammonizione un fallo di Marconi già ammonito in precedenza per un fallo veniale e, quindi, per effetto della seconda ammonizione, espulso, si è capito che il destino dei rosa era segnato.
E difatti, dopo solo otto minuti, al 19′ Lapadula, circondato al limite dell’area rosanero da un nugolo di avversari, trovava uno spiraglio e trafiggeva uno sconfortato Pigliacelli.

A niente sono serviti gli innesti dapprima al 72′ di Valente, Vido e Aurelio al posto di Mateju, Verre e Sala, e poi all’82′ di Damiani in sostituzione di Gomes, mentre in precedenza, per supplire all’assenza di Marconi, al 59′ si era sacrificato Tutino per far entrare Bettella. Ad onor di cronaca il Palermo non si è arreso, ha continuato a lottare, ma l’imprecisione di Vido e lo scoramento per vedersi sfuggire ancora una volta un risultato positivo per errori banali hanno impedito di raddrizzare il risultato.

A questo punto l’accesso ai play-off si deciderà venerdì sera al Barbera nell’ultima partita di campionato contro il Brescia, che è ad un passo dall’evitare la retrocessione diretta in Serie C e giocarsi la permanenza in Serie B nei play-out.

Ma, anche se il Palermo dovesse accedere ai play-off, basterebbe la vittoria contro il Brescia o anche un pareggio in dipendenza dei risutati del Pisa, della Reggina e dell’Ascoli, non ci sarebbe nessuno disposto a scommettere un centesimo sulla promozione dei rosa…come l’anno scorso.