Riduzione degli stipendi all’Ars, tornano i “tetti”: come cambiano le retribuzioni

PALERMO – Se ne era già parlato poco più di dieci giorni fa, adesso è stato fatto un ulteriore passo in avanti verso la riduzione degli stipendi all’Assemblea regionale siciliana.

I tagli e i tetti degli stipendi potrebbero essere ripristinati per il prossimo triennio, 2018-2020: verrebbero anche previste delle retribuzioni più basse per i nuovi assunti. La proposta è arrivata alle 7 sigle sindacali del personale dall’ufficio di presidenza dell’Ars, presieduto da Gianfranco Miccichè, durante la riunione di questa mattina.

Il tetto degli stipendi previsti dall’accordo triennale 2015-2018 stabiliva che la soglia massima per i dirigenti era di 240mila euro lordi, 204mila per gli stenografi, 193mila per i segretari, 148mila per i coadiutori, 133mila circa per i tecnici e 122.500 per gli assistenti parlamentari. Cambieranno le cifre per gli stenografi (-21mila euro), segretari (-27mila euro), coadiutori (-33mila euro) e assistenti parlamentari (-23,5mila euro). Invariato il tetto per i dirigenti.

Come già detto in precedenza, i nuovi dipendenti che verranno assunti tramite concorsi banditi in questa legislatura, avranno delle retribuzioni inferiori.

Si è ritenuto soddisfatto Giorgio Assenza, presidente del collegio dei Questori, che tratterà con i sindacati. Si è parlato di un clima “sereno e cordiale”: la prossima tappa è datata 30 gennaio, giorno in cui le sigle sindacali presenteranno le loro proposte.