PALERMO – “Voglio difendere i diritti umani dei migranti, che sono persone“, non arretra di un millimetro Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che, insieme ad altri primi cittadini italiani, sta portando avanti una strenua opposizione al decreto sicurezza voluto dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, che impedisce a chi è sprovvisto di permesso di soggiorno di prendere residenza sul suolo italiano.
Orlando è sceso in piazza stamattina nel capoluogo palermitano in compagnia di centinaia di persone che hanno deciso di manifestare davanti a Palazzo delle Aquile. “Al suo nervosismo rispondo che ho esercitato le mie funzioni di sindaco: ho sospeso l’applicazione di norme di esclusiva competenza comunale che potevano pregiudicare i diritti umani dei migranti“, dichiara il primo cittadino palermitano.
Orlando ha inoltre dichiarato che il prossimo passo sarà quello di rivolgersi all’autorità giudiziaria affinché “il caso possa essere rimesso alla Corte Costituzionale che giudicherà la legittimità o l’illegittimità costituzionale di norme che hanno un sapore certamente disumano e criminogeno“. Anche il segretario del Partito Democratico in Sicilia, Davide Faraone, si aggiunge alla protesta dichiarando tramite i social network di voler fare “le nostre battaglie nelle istituzioni, ma staremo nelle piazze, vicino ai cittadini e ai loro bisogni” per combattere il decreto.
Sostegno anche dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha voluto dedicare un passaggio della sua omelia al tema dell’inclusione: “Tu, Gesù, sei stato il primo profugo dell’era cristiana. Aiutaci ad aiutare ogni uomo che chiede accoglienza“. “Rendici capaci – ha aggiunto Lorefice – di preparare il vero presepe, di aprire le nostre strutture e le nostre famiglie. Fai in modo che che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai ‘dis’-umani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra“.
Dello stesso avviso di Orlando e di altri esponenti politici siciliani anche il primo cittadino di Parma, Federico Pizzarotti che, tramite Facebook, assicura che il decreto “è contro gli italiani perché rischia di gettare instabilità nelle città e i sindaci nella necessità di gestire centinaia di persone senza che siano riconosciute dallo Stato italiano“.
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