PALERMO – Arrivano i risultati di un’ispezione del ministero dell’Economia e delle Finanze che riguarda il Comune di Palermo e mettono in luce le prime irregolarità.
Sarebbero circa 250 pagine di relazione, in cui si ravvisano i primi danni erariali, tra cui quelli per gli emolumenti aggiuntivi riconosciuti ai dipendenti comunali nominati dirigenti a contratto, di nomina diretta, che compongono lo staff del sindaco.
Nell’occhio del ciclone anche i contratti di servizio con le aziende partecipate, prima fra tutte il Coime, la dotazione organica e le stabilizzazioni dei precari storici.
In particolare, le contestazioni riguardarebbero soprattutto i 14 dirigenti vincitori di concorso, di cui 13 ricoprivano il ruolo di funzionari presso il Comune e 9 erano già stati nominati “referenti”, sempre in servizio negli stessi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso.
A finire sotto stretto controllo dei funzionari, l’applicazione dei contratti di lavoro, le stabilizzazioni, l’andamento della spesa, il rispetto del Patto di stabilità, il piano anticorruzione e la nomina dei dirigenti di staff e dei diretti collaboratori del sindaco e degli esperti.
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