“Chi ruba risorse pubbliche ruba il futuro dei nostri figli”: Musumeci e Falcone sul caso Anas

PALERMO – Dichiarazioni e reazioni di sdegno di fronte a quanto avrebbero commesso tre dipendenti dell’Anas SpA (Carmelo Contino, 51 anni, Giuseppe Panzica, 48 anni, e Giuseppe Romano, 48 anni), arrestati questa mattina in seguito a un’operazione della Guardia di Finanza di Catania con l’accusa di corruzione.

Dure le parole del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che utilizza i social per ribadire nuovamente la necessità di nuove soluzioni per la gestione delle infrastrutture e condannare quanto compiuto ai danni dei cittadini: “Ripeto quello che ho detto per mesi e vorrò ribadirlo, alla prima occasione, anche al presidente Giuseppe Conte. Per la Sicilia le infrastrutture statali (cioè tutte le arterie principali) sono un problema. E l’Anas SpA non è stata la soluzione. Prendiamone atto e cerchiamo di lavorare insieme. Le responsabilità penali sono personali, per carità. Ma se il ‘sistema’ non va o, peggio, se dovesse avere riferimenti anche nell’amministrazione regionale è bene reagire. Chi ruba risorse pubbliche ruba il futuro dei nostri figli.

Sui fatti svelati questa mattina dalle Fiamme Gialle è intervenuto anche l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone: “Apprezziamo il lavoro della magistratura catanese che, in maniera puntuale e circostanziata, ha individuato e reciso segmenti di malaffare nel settore dei lavori pubblici. Quanto accaduto deve essere da monito per tutti coloro che hanno un ruolo, una responsabilità o un impegno nella Pubblica Amministrazione e nella Pubblica Amministrazione allargata, cioè le aziende di Stato. Più volte abbiamo chiesto ad Anas di dar seguito a un impulso riformatore per efficientare le performance e onorare gli impegni verso il territorio siciliano. Purtroppo fatti come quelli odierni non aiutano, anzi rischiano di deprimere”.

Falcone conclude chiedendo un “riscatto” per tutti i lavoratori onesti all’interno dell’Anas: “A onor del vero, però, in questi 22 mesi di mandato, con Anas abbiamo avuto un rapporto schietto, senza mai fare sconti. Abbiamo anche conosciuto tantissime persone, dirigenti, funzionari, capicentro, operai, amministrativi e posso dire che moltissimi di essi, che conosco personalmente, sono tutte persone impegnate e che hanno compreso non solo le ragioni del Governo Musumeci, ma soprattutto le aspettative e le speranze della Sicilia. Da oggi l’ad Massimo Simonini e il direttore Valerio Mele avranno rispettivamente un ulteriore compito: quello di dar prova del volto buono di Anas in Sicilia, un’azienda che torni a dare risposte sulle infrastrutture stradali e a essere un serio riferimento nazionale”.

Le indagini e il successivo blitz hanno portato al ritrovamento e al sequestro di circa 25mila euro e allo smantellamento di un presunto sistema di tangenti, corruzione e azioni criminali tese a lucrare sulla fraudolenta esecuzione di lavori di manutenzione sulle strade siciliane.

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