PALERMO – Ancora altri casi di stalking in Sicilia. Si tratta di due storie da “codice rosso” verificatesi a Palermo e a Partinico (Palermo). Altri due campanelli d’allarme che non possono passare inosservati, dopo anche quanto successo a Caltanissetta, dove un uomo di 51 anni è passato dagli arresti domiciliari al carcere poiché, già condannato per atti persecutori contro l’ex moglie, ha continuato a minacciare e pedinare la donna. Tornando a Palermo, la Polizia di Stato, nel corso di due distinte circostanze, è intervenuta in soccorso di due donne, segnate nel corpo e nella psiche dalle continue violenze domestiche compiute dai rispettivi coniugi.
Nel primo caso, i poliziotti del commissariato di Pubblica Sicurezza “Zisa-Borgo Nuovo” hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un palermitano 46enne, responsabile di atti persecutori nei confronti della compagna.
La donna, insieme ai figli minorenni avuti nel corso di una precedente relazione, si era presentata nei giorni passati ai poliziotti del commissariato “Zisa – Borgo Nuovo”, sporgendo denuncia contro le violenze del compagno, ormai divenute inaccettabili. Agli operatori, che le hanno mostrato attenzione e disponibilità, ha raccontato di essere stata per sette lunghi anni compagna e vittima del 46enne e delle sue manie di persecuzione: a furia di maltrattamenti, ingiurie, vessazioni e minacce di morte, il compagno aveva gradualmente prosciugato energie mentali e autostima della donna, incapace non soltanto di denunciare ma anche di reagire alle mortificazioni subite. “Ti farò fare la fine di Piera Napoli” (ndr. La giovane cantante neomelodica uccisa dalle coltellate del marito, Salvatore Baglione) si era sentita infine ripetere la moglie nel corso dell’ultima, immotivata aggressione. La frase, oltre che come un sinistro avvertimento, è risuonata come un monito alla denuncia: la vittima ha avvertito l’urgenza di mettere al sicuro sé stessa e i figli e, per farlo, ha deciso di rivolgersi alla Polizia di Stato.
L’autorità giudiziaria, anche alla luce delle svariate condanne per numerosi reati di diversa natura e in ragione di una condanna per il reato di maltrattamenti nei confronti di altra donna che, se non la serialità, denota la pericolosità dello stalker in relazione alla fungibilità della vittima, ha ritenuto di applicare all’uomo la misura cautelare della custodia in carcere. Lo stalker si trova quindi recluso nel carcere locale.
Nel Partinicese, un altro 46enne è stato arrestato questa volta per maltrattamenti in famiglia. È stato proprio un componente di questa famiglia, ormai segnata dalle continue liti dei genitori, a chiamare il 112 e a sollecitare l’intervento dei poliziotti.
Gli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza “Partinico” sono intervenuti dopo una lite scoppiata in casa a causa dell’ennesima scenata di gelosia da parte dell’uomo, indispettito dall’aver visto la moglie chattare su un social. Con schiaffi e spintoni, l’uomo si è appropriato del cellulare della moglie e ha proseguito a ingiuriarla, provocando la reazione del figlio. Questi ha fatto scudo sulla madre, facendo scattare l’allarme e allertando la Polizia di Stato. L’uomo è stato arrestato nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia.
Immagine di repertorio
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