Tragedia “Nuova Iside”, dopo incidente probatorio si rafforza ipotesi speronamento: peschereccio lasciato affondare senza lanciare allarme

Tragedia “Nuova Iside”, dopo incidente probatorio si rafforza ipotesi speronamento: peschereccio lasciato affondare senza lanciare allarme

TERRASINI – Si cerca ancora di fare chiarezza in merito all’affondamento del peschereccio di Terrasini “Nuova Iside“, inabissatosi nella notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi al largo di San Vito Lo Capo.

Secondo quanto reso noto dal Giornale di Sicilia, in seguito all’incidente probatorio starebbe prendendo sempre più piede l’ipotesi che la nave sia stata investita e affondata da un’altra imbarcazione che non avrebbe lanciato l’allarme e prestato soccorso alle persone che si trovavano a bordo in quel momento, vale a dire Matteo Lo Iacono, 53 anni, il nipote Giuseppe Lo Iacono, 34 anni, e il figlio 27enne Vito Lo Iacono; quest’ultimo, ad oggi, risulta ancora disperso in mare.

Al momento sotto accusa si trova la petroliera battente bandiera italiana Vulcanello, con 4 persone indagate.

Gli inquirenti ipotizzano che i componenti dell’equipaggio della nave (che in quel momento pare stesse viaggiando con il pilota automatico inserito) si sarebbero accorti di quanto accaduto ma avrebbero comunque proseguito oltre.

Lo scafo della petroliera, inoltre, sarebbe stato riverniciato pochi giorni dopo l’accaduto allo scopo di nascondere i segni dell’impatto.

Fonte immagine Trapanioggi.it