PALERMO – Continuano le indagini sull’incidente aereo dello scorso 10 marzo su cui viaggiavano 157 persone. Tra loro, oltre ad altre 7 vittime italiane, anche l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa.
Secondo una prima ricostruzione, l’aereo dell’Ethiopian Airlines caduto ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, andava a una inusuale alta velocità dopo il decollo, proprio quando il pilota ha riferito di avere problemi e chiesto il permesso di prendere ancora quota per avere a disposizione un margine più ampio di manovra.
Come riporta Sky Tg 24, a pochi minuti dalla partenza il velivolo viaggiava a 740 chilometri all’ora, contro uno standard di 400. Ascoltando la registrazione della conversazione tra torre di controllo e pilota pare che quest’ultimo avesse chiesto di salire a 14mila piedi, ma arrivati a 10.800, l’aereo era scomparso dai radar. Il pilota aveva poi ricondotto questo fatto a un problema del sistema di controllo del volo.
Potrebbero durare intanto fino a 6 mesi le procedure per l’identificazione delle vittime. Tusa si era imbarcato sul velivolo tragicamente precitato poco dopo il volo per raggiungere Nairobi, dove avrebbe dovuto partecipare al congresso internazionale dell’Unesco.
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