PALERMO – Rendendo omaggio alla tomba di Giovanni Falcone nel 30esimo anniversario della strage di Capaci, il Presidente della Repubblica, la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione, troveranno dei biglietti sparsi sul freddo marmo bianco; sono “i pizzini della legalità e della gratitudine” che i ragazzi hanno deposto come segno di affetto e testimonianza convinta che il sacrificio dei martiri della mafia non è stato vano.
Pensieri semplici, spontanei, slogan e acrostici originali, documentano il sentire dei ragazzi che hanno “incontrato” Falcone e Borsellino durante le lezioni di Educazione Civica e attraverso i “progetti di legalità” che la scuola mette in atto per formare tra gli studenti una coscienza di cittadinanza attiva e responsabile.
L’iniziativa, promossa dal Parlamento della Legalità Internazionale con la guida di Nicolò Mannino e Salvo Sardisco, ha coinvolto i Ragazzi Sindaci della provincia di Catania, che con la fascia tricolore hanno guidato il corteo che dal Duomo di Palermo, dove hanno deposto un fiore sulla tomba di Padre Puglisi, ha raggiunto la chiesa di San Domenico e quindi, quasi una “staffetta della legalità” ha raggiunto via D’Amelio e vicino l’albero della pace e il cancello dove è stato ucciso il giudice Paolo Borsellino, hanno rinnovato l’impegno per una vera legalità di pensiero e di azione.
La delegazione dei Consigli dei Ragazzi della scuola “Deledda” di Catania; “Pitagora” di Misterbianco; “Mercede” di S Agata Li Battiati; “De Amicis” di Tremestieri; “Verga” di Licodia Eubea e “Maiorana” di Mazzarrone, guidata dal preside Giuseppe Adernò, e la rappresentanza dell’Ambasciata dell’inclusione attivata presso il “CPIA” di Giarre, con la dirigente Rita Vitaliti, ha partecipato al “Festival della legalità e della gioia” nella “Casa del Sorriso” di Monreale insieme a circa mille studenti delle scuole del territorio e alle delegazioni delle Ambasciate della Puglia, del Lazio e della Campania.
Un vivace concerto con la partecipazione di giovani talenti come Greta Cacciolo e Pietro Messina è stato coronato dalla presenza del cantautore Vincenzo Spampinato, autore dell’inno regionale della Sicilia, il quale con le sue canzoni, in compagnia di Franco Battiato e Lucio Dalla, ha guidato i numerosi partecipanti in un cammino di riflessioni sulla legalità, l’ordine, il rispetto delle regole, l’essere siciliani, per la costruzione di una società migliore.
Ricche e profonde le sensazioni dei ragazzi che hanno visto e toccato con mano una realtà conosciuta tramite la televisione, i film e qualche lettura.
Particolarmente emozionante è stato l’incontro con il poliziotto della scorta di Borsellino, Antonio Vullo, unico superstite della strage del 17 luglio 1992 in via D’Amelio.
Egli ha raccontato ai ragazzi la sequenza degli eventi di quel tragico giorno e nel ricordare ha reso tutti partecipi della terribile tragedia che ha colpito la terra di Sicilia.
Il sentiero del riscatto e della ripresa è già avviato, occorre percorrerlo insieme, con costante entusiasmo e non solo il 23 maggio.
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