Strage di Capaci, il ricordo del mondo politico

PALERMO – Oggi, a 32 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro), la giornata di commemorazione sarà dedicata ai cinque operai deceduti in un cantiere a Casteldaccia il 6 maggio scorso.

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Il ricordo del mondo politico

Mattarella: “Mafia sempre in agguato ma destinata a finire

Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di infiltrazione nella società civile e le intimidazioni verso gli operatori economici sono sempre presenti. La Giornata della legalità che celebriamo vuole rappresentare un segno di responsabilità comune“, afferma il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci.

È necessario mantenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali e la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sostegno in aree grigie e compiacenti non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera significa lavorare per una società migliore“, conclude Mattarella.

Meloni: “I valori di Falcone più forti di bombe e criminali

Oggi ricorre il 32esimo anniversario della strage di Capaci. Giovanni Falcone ci ha insegnato che ‘gli uomini passano, ma le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Fare tesoro di queste parole ogni giorno è il modo migliore per onorare il sacrificio di chi perse la vita a Capaci il 23 maggio 1992. Non disperdere i loro insegnamenti e il loro coraggio, ma portare avanti i valori di libertà, giustizia e legalità che li hanno resi immortali, più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli“.

Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni.

Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall’oppressione mafiosa vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verrà dopo di noi. Contro ogni mafia, sempre“, aggiunge.



Maria Falcone: “Amo lo Stato, non posso pensare sia dietro la strage

Sono trascorsi 32 anni, ma è come se fosse ieri. Oggi, tuttavia, abbiamo un motivo in più per essere soddisfatti: questo Museo rappresenta la coronazione di tutta l’attività svolta dalla Fondazione in questi trent’anni e resterà qui come una lezione perenne di legalità. Ai ragazzi voglio dire che la mafia è ancora un grosso problema; anche se non uccide, continua a fare affari perché cambia sempre e non muore se non si abbatte fino al centro del suo potere“.

Queste le parole di Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del giudice ucciso da Cosa nostra nella strage di Capaci insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, durante l’evento a Palazzo Jung per il 32° anniversario dell’attentato.

Sappiamo che la mafia lo voleva morto – ha aggiunto – perché il maxi processo era stato una grande sconfitta per i boss. Poi, accanto alla mafia, ci sono interessi convergenti che purtroppo ancora non conosciamo. Io vorrei credere che non ci siano poteri dello Stato coinvolti in quella strage, perché amo lo Stato italiano e non posso pensare che alcuni nelle istituzioni abbiano tramato contro Giovanni“.

Musumeci: “I giovani si riconoscano nell’esempio di Falcone

Anche dopo 32 anni, la memoria della tragica fine di Giovanni Falcone, della sua consorte Francesca Morvillo e dei membri della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, rimane vivida per la generazione – come la mia – che fu sconvolta testimone di quella strage. Dobbiamo impegnarci tutti affinché anche i giovani, col passare del tempo, continuino a riconoscere nell’esempio di coraggio e tenacia del magistrato siciliano un modello da seguire nella lotta contro la mafia. Spesso, Falcone portò avanti il suo impegno nell’isolamento e nell’ostracismo da parte di colleghi e istituzioni dello Stato“.

Queste sono le parole del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

Salvini: “Falcone, la moglie e la scorta eroi italiani

Trentadue anni dopo la strage di Capaci, il ricordo rimane vivo e commosso per Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Eroi italiani, il cui coraggio e sacrificio devono essere costantemente ricordati nella lotta quotidiana contro tutte le mafie. #23maggio“, scrive sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.