PALERMO – Ancora sulla strage di Altavilla. Giovanni Barreca ha dichiarato al suo avvocato di non essere stato l’artefice materiale dell’omicidio della moglie e dei due figli, ma di essersi semplicemente limitato a pregare durante l’esorcismo.
Le accuse di Barreca a Massimo Carandente e a Sabrina Fina
Secondo i nuovi elementi forniti proprio dal principale sospettato in carcere, ad aver ucciso Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel, di 16 e 5 anni, sarebbero stati Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia più volte accusata da Barreca e ritenuta responsabile della vera e propria tragedia.
Con l’arrivo dei due, infatti, la purificazione della casa sarebbe avvenuta con una modalità diversa, cioè con le torture. La donna avrebbe picchiato Antonella fino a ucciderla, per poi bruciare il corpo per la purificazione finale. E sempre lei avrebbe seviziato Emanuel, coperto alla fine con un lenzuolo bianco che avrebbe permesso la successiva resurrezione.
Per Kevin, invece, avrebbe disposto delle catene, per frenare la sua ribellione, alle quali sarebbe rimasto attaccato fino alla morte.
Altri dettagli
Nel frattempo, Carandente avrebbe parlato a lungo al telefono e scambiato messaggi con qualcuno che gli potrebbe avere fornito le indicazioni per seppellire il cadavere di Antonella nel giardino davanti alla casa.
Questa è la versione confermata da Giovanni Barreca, il quale, approfittando del contesto, avrebbe anche scagionato la figlia 15enne, indagata per il triplice omicidio, pur riconoscendole una particolare “capacità nell’avvertire la presenza del demonio”.
Il colloquio tra il muratore e l’avvocato, Giancarlo Barracato, è avvenuto in presenza della criminologa Roberta Bruzzone, la quale si recherà nuovamente nella “casa degli orrori”.