Strage di Altavilla, i legali della coppia rinunciano all’incarico

Strage di Altavilla, i legali della coppia rinunciano all’incarico

ALTAVILLA MILICIA – Colpo di scena nella vicenda giudiziaria relativa alla strage familiare di Altavilla Milicia (Palermo).

I legali della coppia di complici coinvolti nel triplici omicidio hanno rinunciato all’incarico, attribuendo la decisione a “ragioni professionali“.

L’annuncio dei due avvocati

Lo hanno comunicato gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti.

Oggi sarà formalizzata la rinuncia per Sabrina Fina. Lunedì invece per Massimo Carandente.

I due complici sono accusati, insieme a Giovanni Barreca, di omicidio plurimo e occultamento di cadavere.

Rimetteremo il nostro mandato per problemi legati all’organizzazione del lavoro del nostro studio“, hanno spiegato i legali.

Medesima sorte per il medico legale che era stato incaricato da loro come consulente per l’autopsia: necessaria la rinuncia all’incarico per un problema di incompatibilità con un suo ruolo professionale.

Resta nominato, invece, l’archeologo Roberto Miccichè, per l’esame su delle ossa umane.

Pare che i familiari della coppia avrebbero già trovato dei nuovi legali a cui affidare le sorti giudiziarie dei due imputati.

Oggi l’autopsia sui corpi di Antonella e dei due figli

Sarà eseguita oggi l’autopsia sui corpi di Antonella Salamone, 40enne, e dei figli Emanuel di 5 anni e Kevin, di 16. Soltanto l’esame autoptico potrà chiarire i dubbi, le modalità e le cause del decesso delle tre vittime della strage di Altavilla Milicia.

Il coinvolgimento della figlia di Barreca nei tre omicidi di Altavilla

Gli ultimi aggiornamenti vedono ribaltare tutto quello che inizialmente si era ipotizzato: nelle scorse ore, infatti, è emerso anche il coinvolgimento dell’unica superstite di una mattanza sena precedenti. La figlia 17enne è stata arrestata dopo aver reso spontanee dichiarazioni e aver confermato il suo coinvolgimento nei tre omicidi.

Il punto sugli altri tre arrestati

In carcere, oltre alla ragazza, sono finiti anche il padre Giovanni Barreca, operaio di 54 anni, e due complici palermitani: Massimo Carandente e Sabrina Fina. Per la coppia, il Giudice per le Indagini Preliminari di Termini Imerese, ha convalidato i fermi. Diversa la situazione, invece, per Barreca. Per quest’ultimo, infatti, non è stato convalidato il fermo ma è stata stabilita soltanto la custodia cautelare in carcere.

Barreca e i due complici si sono avvalsi nei giorni scorsi della facoltà di non rispondere. Le accuse per i tre sono di omicidio e soppressione di cadavere.