PALERMO – Il colloquio con Massimo Carandente e Sabrina Fina insieme ai loro legali è durato dieci ore, svolto nel carcere di Pagliarelli a Palermo. Sono accusati di aver preso parte alla tragedia di Altavilla Milicia, dove Antonella Salamone e i suoi figli Emanuel e Kevin Barreca sono stati uccisi durante un presunto “esorcismo“.
Durante l’incontro, hanno ribadito la loro estraneità ai crimini, scaricando le responsabilità su Giovanni Barreca, marito della donna, e sulla figlia di 16 anni, entrambi arrestati.
L’avvocato Critelli ha dichiarato che i suoi assistiti sono addolorati per le vittime e hanno respinto le accuse di essere “fratelli di Dio” e il presunto movente economico. Hanno affermato di essere andati ad Altavilla solo per pregare. Hanno conferito all’avvocato il mandato di valutare ogni azione legale per tutelare i loro interessi e diritti violati dalle ricostruzioni mediatiche.
L’avvocato ha sottolineato che i processi si svolgono in tribunale, non nei media, e che stanno conducendo indagini investigative e difensive approfondite da presentare durante il processo. Durante il colloquio sono emersi spunti investigativi che verranno approfonditi adeguatamente.
In foto Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente
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