PALERMO – La giunta distrettuale dell’Anm di Palermo esprime la sua solidarietà al pm Maurizio Bonaccorso vittima ieri di “un’ignobile e proditoria” aggressione da parte di un familiare di un imputato condannato per omicidio.
Bonaccorso, che nel procedimento aveva svolto le funzione di pubblico ministero, è stato aggredito fuori dall’aula della Corte di Assise subito dopo la lettura della sentenza.
“In attesa di conoscere in modo più dettagliato la dinamica dell’accaduto – scrive in una nota l’Anm di Palermo – resta il fatto che la presenza di quindici carabinieri, nel contempo impegnati anche a frapporsi tra i familiari degli imputati e le parti offese, non è stata sufficiente ad impedire la vigliacca aggressione cui si è aggiunta la altrettanto grave necessità per l’intero collegio giudicante di rimanere a lungo chiuso nella camera di consiglio dopo la lettura del dispositivo ed a lasciare l’ufficio sotto scorta”.
L’Anm evidenzia come negli uffici giudiziari di Palermo sia in corso di attuazione un progetto “straordinario” di potenziamento delle misure di sicurezza esistenti e “l’odierna vicenda, oltre a rafforzarne la necessità e l’urgenza, dovrà costituire occasione per prevedere anche misure di protezione dinamiche, precedute da una ancor più incisiva analisi preventiva dei processi che presentino profili di rischio. La sicurezza degli uffici giudiziari ed il sereno esercizio della giurisdizione – conclude – vanno al di là della doverosa esigenza di protezione della incolumità individuale dei magistrati ed attengono al più ampio tema della difesa della democrazia e della legalità”.