PALERMO – “Smettila di occuparti dei figli degli altri“. Queste le minacce rivolte alla procuratrice capo di Palermo per i minorenni, Claudia Caramanna, che segue anche i figli dei boss di mafia. Del caso ne parlano i colleghi di Repubblica.
Tali ingiurie erano contenute in un foglio con una croce lasciato all’interno di un fascicolo d’ufficio.
Nel frattempo, è stato deciso il rafforzamento della scorta assegnata alla procuratrice Caramanna.
Il commento di Lagalla
“Esprimo ferma condanna verso le nuove minacce subite dal procuratore per i minorenni, Claudia Caramanna, nei confronti della quale vanno la mia solidarietà e la mia vicinanza e quelle di tutta l’amministrazione comunale”.
L’episodio inaccettabile dice come ci sia un chiaro disegno delle famiglie mafiose che punta a ostacolare chi, come il procuratore Caramanna, si impegna concretamente e con coraggio per spezzare in modo netto quel cordone che lega i figli dei boss con i loro nuclei familiari, contaminati dalla mafia.
Tutto questo dimostra come agire sui giovani sia fondamentale, bloccando la dispersione scolastica, facendo maturare nuove sensibilità. In questo, il Comune vuole continuare a essere presente.
I primi investimenti di questa amministrazione hanno riguardato le scuole e altri ce ne saranno, così come crediamo fortemente nel progetto che riguarda l’apertura delle palestre scolastiche negli orari pomeridiani e che vede protagonisti, oltre al Comune, anche la Città Metropolitana e l’Ufficio scolastico regionale.
Senza dimenticare l’intensa e proficua collaborazione che si è instaurata tra la Procura per i minorenni e gli uffici delle Attività sociali del Comune, che continueranno a dare il loro apporto“.
Lo dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.