PALERMO – È divenuto definitivo, a seguito di rigetto del ricorso in cassazione, il decreto di confisca definitiva dei beni, nei confronti di Impastato Andrea, per un valore di oltre 150 milioni di euro.
L’uomo, deceduto nel 2022, era un esponente di spicco di Cosa Nostra e aveva creato un vero e proprio impero economico con varie imprese tra Palermo e Trapani.
Sequestro da oltre 150 milioni di euro
Le indagini hanno permesso di ricostruire il patrimonio illecito di cui Impastato risultava poter disporre direttamente o indirettamente, anche attraverso l’individuazione della sua posizione economica e finanziaria sia sotto l’aspetto statico che dinamico.
L’attività è stata indirizzata principalmente alla verifica di eventuali profili, principalmente reclutati all’interno del suo nucleo familiare, che gli hanno consentito, nel tempo, di realizzare un “impero economico” costituito da numerose imprese.
Contatti stretti con Cosa Nostra
Le ricerche hanno fatto emergere una serie di contatti dell’Impastato, sia personali che economici, con numerosi personaggi di spicco di Cosa Nostra, quali Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo.
I beni sequestrati
Trai i beni emergono: numerose unità immobiliari, una cava, beni agricoli, complessi industriali di oltre 50 mila Mq., una grossa struttura alberghiera a San Vito Lo Capo, e numerose società, attive nel settore turistico, commerciale, edilizio e dei trasporti, oltre a rapporti bancari e finanziari.