**Recuperate le apparecchiature di videosorveglianza dal veliero affondato al largo della Sicilia**
PALERMO – I sommozzatori della Marina Militare hanno recuperato le attrezzature di videosorveglianza dal veliero Bayesian, affondato il 19 agosto scorso nelle acque al largo della Sicilia.
Nell’incidente persero la vita sette persone.
Il recupero dell’attrezzatura potrebbe fare luce sulle cause dell’affondamento della nave, battente bandiera britannica, che giace a una profondità di 50 metri dopo essere stata colpita da una violenta tempesta nei pressi del porto di Porticello.
Sommozzatori a lavoro
Gli specialisti della Marina, incaricati dalla Procura di Termini Imerese che Procura di Termini Imerese, stanno esaminando attentamente il relitto.
Durante le immersioni, sono stati recuperati parte del ponte, materiale informatico, dischi rigidi e sistemi di videosorveglianza, che verranno analizzati da laboratori fuori dalla Sicilia per verificare se i dati possano essere recuperati.
I sommozzatori hanno effettuato le immersioni ripetute, grazie all’uso di una camera iperbarica che consentiva loro di restare sott’acqua per un massimo di 40 minuti.
Le indagini
Le indagini proseguono con il supporto delle immagini subacquee scattate dalla Guardia Costiera tramite un veicolo telecomandato, utili per pianificare il recupero della nave.
Tra gli indagati figurano il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith, che era di turno la notte del naufragio.
Il Bayesian si trova ora inclinato sul lato destro a circa 50 metri di profondità.