PALERMO – Detenuti del Pagliarelli di Palermo battono pentole e stoviglie contro le sbarre: chiedono condizioni migliori.
Battono pentole e stoviglie contro le sbarre
Protagoniste le circa 180 persone che si trovano nella sezione del circuito protetto. Dopo aver rifiutato la colazione hanno iniziato a fare rumore per attirare l’attenzione.
Intorno alle 7 hanno iniziato a battere con le stoviglie contro le sbarre per oltre due ore. Un rumore avvertito anche dagli automobilisti che passavano davanti al Pagliarelli.
Questa è la protesta andata in scena questa mattina nei quattro piani della sezione “Circuito protetto” del carcere di piazza Pietro Cerulli la contestazione è rientrata intorno alle 10 senza episodio di violenza o aggressioni.
Cosa c’è dietro la protesta
Secondo le prime indiscrezioni i detenuti avrebbero deciso di protestare per problemi di sovraffollamento della struttura, per la mancanza di acqua calda in cella e perché vorrebbero istituita la cosiddetta “custodia aperta” che prevede una serie di vantaggi per gli accessi alle docce, le attività lavorative e sportive, i momenti di socialità e i contatti con le famiglie.
Nel circuito protetto si trovano collaboratori di giustizia o loro parenti, ex appartenenti alle forze dell’ordine o gente che si trova dentro per crimini sessuali.
Le condizioni reali di oggi
Attualmente, secondo gli ultimi dati comunicati dal ministero della Giustizia, al Pagliarelli ci sono 1.278 detenuti rispetto ai 1.182 consentiti dalla legge.
La capienza viene calcolata sulla base del criterio dei 9 metri quadrati per singolo detenuto. Un dato che viene costantemente analizzato e fa scattare l’allerta quando gli spazi vengono ridotti più del consentito.
Proprio per questo i detenuti si erano rivolti già in estate al Garante per i diritti dei detenuti che, nei prossimi giorni, effettuerà un nuovo sopralluogo nelle carceri palermitane.