PALERMO – Continuano le indagini su Pino Maniaci, direttore della tv Telejato, che avrebbe chiesto soldi e favori assicurando, in cambio, ad alcuni sindaci del Palermitano, la linea soft della sua emittente nei loro confronti. In caso contrario, Maniaci li avrebbe addirittura minacciati di “fargli cattiva pubblicità”.
Il processo si è aperto ed è stato subito rinviato al 20 settembre per un difetto di notifica. Maniaci è indagato insieme con altre 10 persone coinvolte nella vicenda, Nicolò Salto, Giuseppe, Antonino, Tommaso, Francesco e David Giambrone, Francesco Petruso, Antonino Frisina, Antonio Salto e Salvatore Peteuso.
L’accusa è rappresentata dai Pm Amelia Luise, Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene.
“La procura di Palermo ipotizza il reato di estorsione nei miei confronti? Mi faccio una risata”, così aveva commentato la notizia Maniaci nel 2016, quando le indagini erano appena iniziate.
All’epoca, i carabinieri avevano scoperto i piani di Maniaci per caso, quando indagando sui rapporti tra mafia e politica locale erano incappati in un‘intercettazione sospetta.