Parenti del boss dipendenti della Italo Belga di Mondello, la Regione si difende: “Regolare certificazione antimafia”

Parenti del boss dipendenti della Italo Belga di Mondello, la Regione si difende: “Regolare certificazione antimafia”

PALERMO – Arriva una nota da parte della Regione Siciliana sulla denuncia del deputato all’Ars Ismaele La Vardera riguardo alla presenza di alcuni dipendenti, parenti di un noto boss mafioso palermitano, nello stabilimento balneare di Mondello.

L’assessorato regionale del Territorio e Ambiente replica a quanto dichiarato dall’ex inviato delle Iene durante la trasmissione di Massimo Giletti.

Questione Italo Belga, impiegati il fratello e i nipoti del boss Genova

Nel programma, La Vardera e Giletti hanno sostenuto che all’interno di Italo Belga lavorino il fratello e i nipoti del boss detenuto Salvatore Genova. Quest’ultimo ha ricoperto il ruolo di reggente del mandamento mafioso di Resuttana-San Lorenzo, rappresentando storicamente la famiglia Madonia e collaborando con i Lo Piccolo.

Con rito abbreviato, a novembre 2024, è stato condannato a 18 anni di reclusione per associazione mafiosa.

L’impiego dei tre parenti di Genovese (fratello e due nipoti) è stato confermato dall’amministratore delegato di Italo Belga, Antonio Gristina, che ha però precisato: “Attribuire la gestione della spiaggia a ‘parenti di noti mafiosi di Palermo’ si risolve in una aggressione diffamatoria inequivocabilmente lesiva dell’immagine della Società che ha sempre operato e continua ad operare nel proprio settore di interesse nel rispetto della legalità e senza condizionamento alcuno”.

La Regione conferma le verifiche antimafia

Nella nota si legge che la Regione, prima di rilasciare qualsiasi concessione marittima, “richiede la certificazione antimafia alle Prefetture” tramite la piattaforma Bdna (Banca dati nazionale Antimafia). “L’amministrazione, che non ha competenza diretta in merito, si attiene alle valutazioni delle Prefetture“.

Lo scorso 23 novembre, l’Assessorato al Territorio e Ambiente ha “attivato una verifica sulla eventuale presenza nelle società concessionarie, con finalità turistico-ricreative, di soggetti che non hanno i requisiti antimafia“.

Per questo motivo “è stato chiesto a tutti i concessionari del demanio marittimo, per i quali è intervenuta una modificazione nell’assetto societario o gestionale dell’impresa, di trasmettere entro 7 giorni la documentazione comprovante l’avvenuta comunicazione al Prefetto dei nominativi di eventuali soggetti destinatari di verifiche antimafia, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 86 del Dlgs 159/2011″.