Cronaca

Palermo, morte del piccolo Cristian: Codacons annuncia esposto alla Procura della Corte dei Conti

PALERMO – Il Codacons, con l’avvocato Bruno Messina, Vice Presidente Regionale, annuncia un esposto alla Corte dei Conti per far luce sul decesso del piccolo Cristian Trapani, il bambino di 7 anni morto lo scorso 6 aprile dopo un’operazione al cuore effettuata all’ospedale Civico di Palermo, nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica gestito dal Policlinico San Donato di Milano.

La denuncia dei genitori

I genitori, infatti, hanno denunciato pubblicamente l’accaduto, criticando la scarsa attenzione e professionalità del personale medico, e raccontando che il bambino, inizialmente in buone condizioni, venne sottoposto a tre interventi e a molte altre cure, morendo, poi, dopo cinque mesi di sofferenze.

Inoltre, quando morì Cristian, secondo i genitori, non era presente nessun medico, ma solo un infermiere.

L’inchiesta interna dell’ospedale

L’ospedale ha avviato un’inchiesta interna e l’Assessore Regionale alla Salute ha inviato degli ispettori, tuttavia, dice l’avvocato Bruno Messina, occorre anche verificare se la convenzione triennale sottoscritta tra il San Donato di Milano e il Civico di Palermo è stata rispettata.

Ricordiamo, continua Messina, che nel 2022 il San Donato di Milano vinse la gara bandita dal Civico per riaprire la Cardiochirurgia pediatrica a Palermo e l’accordo milionario venne siglato nel 2023 per evitare i “viaggi della speranza”, che costringono i bambini siciliani cardiopatici a spostarsi al Nord per curarsi.

Le ulteriori verifiche

A questo punto, dice Messina, vogliamo che vengano verificate il numero di trasferte eseguite in un anno dai professionisti del centro d’eccellenza milanese, pagati fuori budget per recarsi a Palermo almeno due volte al mese per gli interventi.

Ancora, va controllato quali medici hanno effettuato gli interventi e quanti bambini sono stati operati nel centro palermitano riaperto da un anno e se quindi quanto previsto nella convenzione stipulata è stato rispettato, ovvero se l’amministrazione stia gestendo in maniera inefficiente, impropria o dannosa il denaro pubblico, se i fondi vengano spesi in maniera sproporzionata rispetto all’utilità pubblica, causando sprechi, e infine se vi sia un’adeguata vigilanza sull’applicazione della convenzione tra il San Donato e il Civico di Palermo.

Redazione

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