PALERMO – Arrestato per scambio elettorale politico-mafioso Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Palermo alle elezioni che si terranno domenica prossima.
Secondo la Procura del capoluogo siciliano, per essere eletto avrebbe stretto un patto con i boss dell’Uditore, i costruttori Sansone, storici alleati del capomafia Totò Riina, che ospitarono il padrino di Corleone in una delle loro ville nell’ultimo periodo della latitanza.
Pietro Polizzi, ex consigliere provinciale, eletto all’epoca nell’Udc, è ritenuto un esponente politico di spicco.
Insieme a lui è stato arrestato anche Agostino Sansone, fratello di Gaetano, il proprietario della villa di via Bernini in cui Riina passò proprio gli ultimi mesi di libertà prima del suo arresto nel 1993. In manette anche un suo collaboratore, Manlio Porretto.
Il covo dal quale, il 15 gennaio del 1993, il padrino uscì prima di finire in manette è stato al centro di misteri e di un lungo processo agli ex carabinieri del Ros che catturarono Riina. I militari, imputati di favoreggiamento, furono però poi assolti.
La sorveglianza della villa da parte del Ros, inspiegabilmente, dopo pochi giorni dall’arresto di Riina venne interrotta e l’edificio fu ripulito dagli uomini di Cosa Nostra che, come raccontano i pentiti, avrebbero perfino imbiancato le pareti facendo sparire ogni traccia della presenza del boss e della sua famiglia.
Agostino Sansone è fratello di Gaetano e Giuseppe. Noti costruttori con la passione per la politica, erano gli imprenditori di riferimento di Riina nel campo dell’edilizia.
Proprietari di un patrimonio enorme, solo in parte confiscato, negli anni sono stati arrestati per mafia. Agostino ha scontato una condanna per associazione mafiosa.
Contro l’aspirante consigliere comunale ci sarebbero alcune intercettazioni ambientali che hanno indotto la Procura a chiedere la misura della custodia cautelare in carcere.
Dalle conversazioni – risalenti al 10 maggio – emergerebbe con chiarezza il “patto elettorale” stretto tra l’esponente di Forza Italia e Sansone.
Il capomafia era intercettato e gli inquirenti hanno potuto ascoltare in diretta la promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell’assicurazione del sostegno da parte del politico.
In meno di due settimane i pm, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto la misura cautelare. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.
Pietro Polizzi aveva già tentato nel 2017 di essere eletto al consiglio comunale, In quell’occasione si era presentato nella lista “Uniti per Palermo, sindaco Orlando”, a sostegno dell’attuale sindaco uscente Leoluca Orlando, che raggruppava esponenti del Pd e dell’area centrista poi confluiti alla Regione nel movimento Sicilia Futura.
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