PALERMO – A quindici anni di distanza dall’omicidio mafioso dell’imprenditore Vincenzo Urso, avvenuto ad Altavilla Milicia alle prime ore del mattino del 25 ottobre 2009, sono stati arrestati due uomini, Pietro Erco e Luca Mantia, rispettivamente di 61 e 37 anni, già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili, nonché esecutori materiali, dell’omicidio.
La cattura
L’operazione è stata messa in atto dai carabinieri della compagnia di Bagheria, coadiuvati dai militari del Reparto Territoriale di Termini Imerese e della compagnia di Vercelli, a seguito dell’accoglimento del ricorso presentato dalla Procura Generale di Palermo.
Le indagini
I militari, dopo anni di continue e serrate indagini, erano riusciti a ricostruire l’esatta dinamica dell’efferato delitto, individuando sia il movente che i mandanti dell’omicidio dell’imprenditore, ucciso perché la sua impresa di movimento terra faceva concorrenza a quella della famiglia mafiosa locale, poi smantellata con le operazioni “Argo” e “Reset”, nell’ambito delle quali sono stati arrestati alcuni componenti della famiglia di Altavilla Milicia, precisamente Francesco e Andrea Lombardo, padre e figlio.
I risultati delle indagini investigative raccolte, suffragati anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di dare ulteriori certezze alle verifiche dei carabinieri che, con nuovi elementi a disposizione, sono riusciti ad individuare nei due arrestati, un pregiudicato di origini napoletane e un giovane di Termini Imerese, i killer dell’imprenditore, a quali sono bastati 20.000 euro per “mettersi a disposizione”.
La sentenza
I carabinieri, dopo la sentenza della Corte Suprema, hanno proceduto alla cattura dei due soggetti, che ora dovranno scontare uno la pena dell’ergastolo (Erco) e l’altro 21 anni di reclusione (Mantia).