Il palermitano sopravvissuto a Berlino: “Sarebbe stato meglio prendere Anis vivo”

Il palermitano sopravvissuto a Berlino: “Sarebbe stato meglio prendere Anis vivo”

PALERMO – Anis Amri è morto, ma la rabbia e l’amarezza per le 12 persone a cui ha tolto la vita e per le altre 48 gravemente ferite rimangono. Rimane anche la paura che da quel lunedì sera non lascia dormire in pace quelli che l’attentato l’hanno vissuto sulla propria pelle.

A rompere il silenzio dopo la cattura del killer è Giuseppe La Grassa, il palermitano scampato alla strage insieme con la moglie Elisabetta Ragno, con cui stava festeggiando l’anniversario di nozze a Berlino.

“Sarebbe stato meglio se l’avessero preso vivo” dice La Grassa. A muovere le sue parole è proprio la paura che quello che è accaduto a lui possa accadere ancora. Se la polizia avesse preso Amri vivo, forse, si sarebbe potuto scoprire qualcosa sui suoi contatti. Aveva dei complici? Qualcuno lo appoggiava o ha fatto tutto da solo? L’attentatore aveva dei contatti diretti con l’Isis?

Certamente catturare Amri vivo sarebbe stato utile per le indagini, ma la cosa fondamentale è che il killer di Berlino sia stato in qualche modo fermato.