PALERMO – La Corte d’Assise di Appello di Palermo ha condannato a 30 anni di carcere Orazio Rosario Cavallaro, il pregiudicato finito in cella il 2 ottobre del 2018 con l’accusa di avere ucciso, il giorno di Pasquetta, Angelo Carità di Licata (in provincia di Agrigento), a sua volta condannato al carcere a vita per omicidio (in primo grado), ma a piede libero per decorrenza dei termini.
La sentenza odierna riduce la pena decisa in primo grado dal giudice per l’udienza preliminare di Agrigento che aveva inflitto l’ergastolo.
Cavallaro, originario di Catania ma da anni residente a Ravanusa, secondo i giudici avrebbe commesso il delitto che sembrerebbe collegato all’omicidio di cui si sarebbe macchiato a sua volta Carità.
La vittima, infatti, era stata condannata per l’omicidio di Giovanni Brunetto, imprenditore agricolo 56enne ucciso e sotterrato nella casa di campagna di un avvocato di cui Carità aveva la chiave perché stava svolgendo alcuni lavori agricoli.