Omicidio Aldo Naro: Andrea Balsamo lascia il carcere e viene affidato a servizi sociali

Omicidio Aldo Naro: Andrea Balsamo lascia il carcere e viene affidato a servizi sociali

PALERMO – Andrea Balsamo, ritenuto unico responsabile della morte del giovane medico deceduto nel 2015, Aldo Naro, ha lasciato il carcere.

Il buttafuori oggi 23enne ha già scontato 5 anni dei 10 anni di reclusione per poi essere affidato ai servizi sociali. Durante questo il giovane verrà tenuto sotto controllo e dovrà sottostare a delle rigide misure: non potrà lasciare Palermo e sarà tenuto a rispettare degli orari ben precisi.

All’epoca dell’omicidio Balsamo era ancora minorenne e avrebbe lavorato come buttafuori non regolare nel locale Goa, dove Aldo Naro è stato brutalmente picchiato.

La vicenda

La vicenda si verificò la sera di San Valentino al Goa di Palermo dove Naro, da poco laureato in medicina, sarebbe stato pestato da un gruppo di persone. La sera dell’omicidio sarebbe stata presente anche la fidanzata del neo medico, che stando a quanto dichiarato dai genitori della vittima, in Tribunale avrebbe sostenuto di non ricordare nulla.

L’aggressore sarebbe stato identificato nelle ore successive alla morte e, dopo una breve fuga dallo Zen, quartiere di provenienza di Balsamo, gli inquirenti riuscirono a rintracciarlo. Il 18 febbraio l’allora 17enne venne ascoltato dagli agenti di polizia ai quali confessò di aver preso parte al pestaggio.

L’anno successivo, nel 2016, durante l’udienza preliminare presieduta dal gup Fernando Sestito, alcuni avvocati avevano chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia antropometrica delle immagini che furono registrate dalle videocamere della discoteca.

Si tratta dei difensori di Giovanni Colombo, Daniele Cusimano, Mariano Russo. Abbreviato secco per Natale Valentino, Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore Lachina (accusati di rissa), Giuliano Bonura e Francesco Meschisi (accusato di favoreggiamento personale).

Nonostante il trascorrere degli anni, 3 processi e indagini ancora in corso, la famiglia Naro continua a chiedere giustizia e chiarezza sui fatti accaduti nella notte in cui loro figlio rimase ucciso.

Immagine di repertorio