Tags: Acido|Commento|Giovanni Brusca|Giuseppe|Liberazione|Mafia|Maneggio|Nicola Di Matteo|Palermo|Piana degli Albanesi
Articoli correlati
LAMPEDUSA - La nave Libra della Marina Militare ha preso a bordo alcuni migranti a sud di Lampedusa. Dopo lo screening effettuato a bordo, i profughi [...]
RAGUSA - Il Commissariato di Polizia di Modica ha eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa nei confronti di [...]
PALERMO - Dopo trent'anni di battaglie, è arrivato il momento di abbattere l'ecomostro Zotta, situato lungo la costa di Sferracavallo. La struttura, o [...]
Per restare informato iscriviti al canale Telegram di NewSicilia.
Segui NewSicilia anche su Facebook, Instagram e Twitter.
Tutti i suggerimenti di
Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe: “Brusca? Non si potrà perdonare. Ma fiducia nella magistratura”
PALERMO – Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe, rapito nel 1993 a 12 anni su ordine del boss scarcerato ieri, e poi sciolto nell’acido dopo 25 mesi di prigionia, ha detto la sua sulla liberazione di Giovanni Brusca.
“Umanamente non si potrà mai perdonare. Per me il dolore della morte di mio fratello non si rimarginerà mai, per mia madre la sofferenza è ancora più grande“, ha detto all’Ansa.
“Ma abbiamo fiducia nella magistratura che ci è stata sempre vicina. Se non crediamo nella magistratura non crediamo più nello Stato. Brusca ha ucciso mio fratello ma espiato la pena nel rispetto della legge“, conclude.
Il piccolo Giuseppe, ricordiamo, fu rapito il 23 novembre 1993 in un maneggio di Piana degli Albanesi da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine del boss Brusca, lo stesso che ieri è tornato in libertà per fine pena.
Poi fu strangolato e sciolto nell’acido. Lo scopo era quello di “punire” il padre Santino, boss pentito. Come una sorta di “regolamento di conti”.
Fonte immagine: Ansa.it