Cronaca

Nata prematura a 27 settimane, dopo 6 mesi di degenza torna a casa: la storia della piccola Bianca Maria

PALERMO –Anche in Sicilia ci sono in molti casi punte di eccellenza nella sanità, una di queste è sicuramente il reparto di Neonatologia dell’ospedale Cervello di Palermo diretto da Fabio Giardina. La storia di Bianca Maria, nata ad appena 27 settimane di gestazione grazie a una equipe esperiente e competente, ne è una testimonianza. Ai medici vanno le mie congratulazioni e il mio ringraziamento insieme a quelli di Vanessa e Gianfranco, i genitori della piccola Bianca Maria che appena nata manda un messaggio di speranza”.

Lo scrive in una nota la deputata regionale di Forza Italia e sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, condividendo la storia della piccola Bianca Maria e un messaggio di ringraziamento ai medici da parte dei genitori.

La storia

Il messaggio di Vanessa e Gianfranco:

Il 18 febbraio 2023 alle 00,41 nel silenzio più assoluto viene alla luce Bianca Maria, poco più di 600 gr lunga solo 25 cm. Grazie ad un’intuizione di un ginecologo dell’ospedale Cervello nasce d’urgenza a pochissime settimane di gestazione, appena 27. Viene portata d’urgenza all’Utin dell’ospedale cervello dove passerà i suoi primi cinque mesi e mezzo di degenza.

Un percorso lungo e tortuoso fatto di ostacoli, una montagna russa. La vita per questi estremi prematuri è sempre legata ad un filo sottile, tante sfide, tante battaglie; non sono guerrieri, sono vichinghi. Tutti i genitori vorrebbero per i loro figli un ingresso trionfale al mondo, fatto di palloncini, sorrisi e coccole. Per Bianca Maria non è stato così, è stata catapultata sul campo di battaglia, come una valchiria. Ma in questa battaglia ha trovato degli angeli, ha trovato chi ha combattuto con lei, fino alla vittoria.

Un reparto fatto di eccellenze, con alla guida il primario Fabio Giardina. Un reparto di angeli, che con la loro massima professionalità e umanità hanno dato a Bianca Maria e ai suoi genitori la forza per combattere, con l’aiuto di Dio sono riusciti nel miracolo, sì perché Bianca Maria è un miracolo, è la prova che i miracoli esistono.

Quasi sei mesi di degenza, alternando lacrime e sorrisi, momenti si e momenti no, ossigenoterapia, tubi, monitor, spie e allarmi unico filo conduttore però è stata la speranza. La speranza di un futuro per la piccola tanto attesa e la sua famiglia, la speranza di vederla fuori pericolo e a casa con i suoi genitori.

Questo vuol essere un messaggio di speranza, rivolto a tutte le famiglie che affrontano abissali sconforti che riguardano le nascite di bimbi estremamente pretermine; la speranza, la fede e un eccellente staff ospedaliero fanno la differenza. Saremo sempre grati, a Dio e a tutto lo staff dell’Utin dell’ospedale Cervello. In una regione dove si parla solo di cattiva sanità e di errori medici, l’Utin dell’ospedale Cervello risulta un’oasi d’eccellenza”.

Redazione

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