PALERMO – Cinzia Guerrera, una donna di soli 40 anni, era stata sottoposta con successo a un intervento chirurgico per la rimozione di un tumore benigno al capo, ma la sua vita è stata tragicamente stroncata da un batterio contratto in ospedale, precisamente al Policlinico di Palermo.
La sua morte ha scosso i suoi familiari, che, assistiti dallo Studio3A-Valore S.p.A., hanno presentato un’esposta-denuncia.
Tutto è cominciato nel mese di giugno, quando Cinzia ha iniziato a riscontrare improvvisi problemi alla vista, motivo per cui è stata ricoverata presso il Policlinico Paolo Giaccone.
Durante gli esami strumentali, è stato rilevato un meningioma benigno nell’area dei lobi frontali, ed è stata programmata e svolta un’operazione di rimozione del tumore il 17 luglio. A detta dei medici, l’intervento era andato bene, e Cinzia era stata trasferita al reparto ordinario di degenza dopo due giorni di osservazione in terapia intensiva di Neurochirurgia.
Tuttavia, alcuni giorni dopo l’operazione, la condizione clinica di Cinzia ha improvvisamente peggiorato, manifestando comportamenti anomali e venendo sedata.
Domenica 23 luglio, la sua situazione si è aggravata ulteriormente, con febbre elevata e un improvviso coma, che ha portato al suo decesso il 25 luglio.
In seguito a questa tragica perdita, il marito di Cinzia ha deciso di richiedere spiegazioni e giustizia. Ha riferito al consulente Alessio Tarantino dello Studio3A-Valore S.p.A., e all’avvocato penalista Danilo Spallino, che il giorno dell’intervento, il sistema di aria condizionata in sala operatoria non funzionava a causa di un guasto.
Questo fatto ha sollevato sospetti riguardo al corretto funzionamento dell’impianto di filtrazione e sanificazione dell’aria, fondamentale per prevenire contaminazioni batteriche.
Di fronte a queste preoccupazioni, il marito di Cinzia ha presentato un esposto-denuncia al commissariato Oreto Stazione di via Roma, richiedendo un’indagine approfondita sull’accaduto.
Il pm della Procura di Palermo, Monica Guzzardi, ha accolto immediatamente la richiesta e aperto un procedimento penale per omicidio colposo, anche se al momento contro ignoti.
Sono state acquisite e sequestrate le cartelle cliniche e l’autopsia è stata disposta per fare luce sulla causa della morte di Cinzia.
Inoltre, su richiesta dell’avvocato Spallino, è stata ordinata un’indagine per verificare il corretto funzionamento dell’impianto di filtrazione e aerazione, con particolare attenzione alla sala operatoria e al giorno dell’intervento.
Data la complessità del caso, saranno necessari ulteriori esami e perizie, compresi gli esami istologici, ematochimici e tossicologici, per ottenere risposte definitive sulla causa della morte di Cinzia Guerrera.
Foto di repertorio
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