Messina Denaro risponde all’interrogatorio, ma zero collaborazione con le autorità

Messina Denaro risponde all’interrogatorio, ma zero collaborazione con le autorità

PALERMO – Matteo Messina Denaro, boss della mafia di Castelvetrano, è stato interrogato per un’ora dalla Procura di Palermo e dal suo vice nel carcere del L’Aquila dove è detenuto da quasi un mese.

L’interrogatorio è stato una sorpresa in quanto Messina Denaro ha risposto ad alcune domande in presenza del suo avvocato. Tuttavia, le sue risposte non avrebbero fornito alcun contributo significativo e la trascrizione dell’interrogatorio non è stata tenuta segreta. Le autorità rimangono a bocca chiusa sul contenuto della discussione.

Messina Denaro è stato arrestato il 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza e fino ad ora non era mai stato formalmente interrogato dai magistrati. L’interrogatorio si è svolto in una stanza adiacente alla sua cella nel carcere di massima sicurezza, dove è anche sottoposto a chemioterapia.

Il capo ha accettato di rispondere ad alcune domande con calma e senza alcun segno di nervosismo. Ha rifiutato di collaborare con le autorità e non ha fornito alcuna informazione significativa o interessante. La trascrizione dell’interrogatorio rimane confinata alle pareti della cella.

L’ultimo incontro di Messina Denaro con le autorità giudiziarie risale al 1993 quando testimoniò in un processo su uno dei tanti omicidi di mafia commessi a Partanna, Trapani. Per decenni, nulla è accaduto in provincia senza l’approvazione di suo padre, Don Ciccio Messina Denaro, e successivamente di suo figlio.

Matteo Messina Denaro è una figura nota nel mondo della criminalità organizzata italiana. È il boss della mafia di Castelvetrano, conosciuta anche come Cosa Nostra, nella provincia di Trapani, in Sicilia. Denaro è stato arrestato nel gennaio 2021, dopo essere stato latitante per oltre 30 anni.

Durante il suo periodo come latitante, Messina Denaro divenne uno degli uomini più ricercati in Italia ed era ampiamente considerato come uno dei boss più potenti e pericolosi della mafia siciliana. È stato condannato in contumacia nel 2002 e condannato all’ergastolo per il suo ruolo in vari reati legati alla mafia, tra cui omicidio, estorsione e traffico di droga.

Le attività criminali di Messina Denaro hanno avuto un impatto devastante sulle comunità locali del territorio trapanese, dove ha a lungo detenuto un potere e un’influenza significativi. Il suo arresto è un duro colpo per la mafia di Castelvetrano, ma resta da vedere quanto impatto avrà sull’organizzazione nel suo complesso.

Sebbene la cattura di Messina Denaro sia uno sviluppo positivo nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia, è anche un promemoria delle sfide in corso che le autorità devono affrontare nella lotta contro l’influenza e il potere della mafia.

Foto di repertorio