PALERMO – Confisca per mafia di beni per un valore di circa 900mila euro a un membro prominente della famiglia mafiosa di Villagrazia.
L’attività investigativa che ha portato al sequestro
Le attività investigative condotte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Palermo al fine di individuare le risorse economiche e imprenditoriali appartenenti all’organizzazione mafiosa Cosa nostra hanno già ottenuto risultati significativi.
Nel novembre 2019, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha emesso un provvedimento di sequestro beni nei confronti di Salvatore Di Blasi, deceduto nel 2021 all’età di 87 anni, in risposta alle richieste della Procura locale. Il provvedimento odierno ha permesso la confisca definitiva di un considerevole patrimonio, stimato intorno ai 900mila euro, riconducibile all’organizzazione Cosa nostra.
L’arresto di Di Blasi, i collegamenti con la mafia e la confisca
Salvatore Di Blasi era stato arrestato nell’operazione denominata “Brasca“, accusato di far parte della famiglia mafiosa di Villagrazia. In particolare, era coinvolto nelle dinamiche interne del sodalizio, facilitando i collegamenti tra gli affiliati e partecipando direttamente alle attività estorsive. In appello, ha ricevuto la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione. Il provvedimento di confisca “irrevocabile” ha coinvolto dal valore complessivo di circa 900mila euro, che sono ora diventati proprietà dello Stato.
Quali sono i beni confiscati nel Palermitano
- Due appartamenti situati a Monreale;
- un box auto situato a Monreale;
- un posto auto scoperto situato a Monreale;
- un posto auto coperto situato a Monreale;
- un’automobile;
- sedici conti bancari.