PALERMO – Sono stati celebrati nella Cattedrale di Palermo, i funerali di Angelo Onorato, l‘architetto palermitano trovato morto nel primo pomeriggio di sabato 24 maggio.
In prima fila, davanti alla bara coperta da un tappeto di rose rosse, ci sono la moglie, Francesca Donato, i figli, Carolina e Salvatore di 21 e 25 anni, la madre, il fratello e la sorella e altri familiari. Ma non solo: la Chiesa era piena di persone che conoscevano e volevano bene ad Onorato, strette al dolore della famiglia, in un momento triste e toccante.
Sulla morte è stata aperta un’inchiesta per comprendere se Onorato si sia suicidato con una fascetta di plastica stretta al collo o se, al contrario, sia stato ucciso.
I risultati dell’autopsia e le ipotesi investigative propendono per il suicidio, ma i familiari e gli amici della vittima non sono d’accordo.
La nota dell’avvocato della famiglia
“L’espletamento dell’esame autoptico non rappresenta una conclusione delle indagini che certamente dovrà tenere conto di diversi elementi non ancora chiariti. I primi dati emersi non consentono di orientare in maniera decisa l’indagine” scrive l’avvocato Vincenzo Lo Re, il legale incaricato dall’onorevole Francesca Donato di seguire le indagini relative alla morte del marito Angelo Onorato.
“In questo quadro – continua Lo Re – appare comprensibile la volontà della mia assistita, che pure ha già manifestato le sue convinzioni, di non voler commentare la vicenda e rilasciare dichiarazioni alla stampa per non alimentare un clamore mediatico che non favorisce la discrezione necessaria ad una vicenda dolorosa e attualmente oggetto di indagine”.
Le ricostruzioni degli inquirenti sulle ultime ore di Angelo Onorato
È ancora un mistero, quindi, la morte di Angelo Onorato. Di quella giornata, infatti, si sa ben poco, solo di una telefonata avvenuta alle 11.08 tra la vittima e un suo dipendente, al quale avrebbe risposto molto frettolosamente, “Per ora non posso parlare“, probabilmente perché impegnato.
Ma cosa stava realmente facendo Angelo di così urgente? Su questo stanno ancora indagando le Forze dell’Ordine. Quello che si conosce, al momento, è che l’architetto doveva recarsi per pranzo presso la sua casa di Mondello, dove lo attendeva la sua famiglia e dove non avrebbe mai più fatto ritorno.
Un impiegato di Onorato, giunto sul posto, avrebbe raccontato di averlo visto uscire di casa due volte e di averlo visto sereno.
Secondo una prima ricostruzione di quella mattina, l’uomo era andato in aeroporto a prendere un familiare per accompagnarlo a un battesimo, in un paesino della provincia. Secondo quanto dichiarato proprio da questo parente, Angelo gli avrebbe riferito: “Vado a parlare con uno di Capaci, spero di risolvere bonariamente“.
Ma non finisce qui. Stando alle dichiarazioni di Valentina, la titolare di Cubana Cafè, un bar frequentato spesso dalla vittima, Onorato si sarebbe incontrato con un amico misterioso: “Non avevo mai visto la persona a cui Onorato aveva offerto il caffè. L’ho visto la mattina e ora sono sotto shock. Non penso assolutamente a un suicidio: sorrideva sempre“.
Attualmente gli inquirenti stanno cercando di capire se l’appuntamento al bar sia precedente o successivo rispetto all’arrivo a Punta Raisi per andare a prendere il cognato. Se è accaduto dopo, è stata l’ultima tappa prima di andare a morire in viale della Regione Siciliana.
Sabato mattina Angelo Onorato sarebbe andato dove abita la madre, nella zona dell’Addaura, dove ieri si è recata anche la Polizia. Gli agenti avrebbero chiesto ai vicini di casa della madre se l’architetto fosse stato notato lì e se fosse agitato.