Incidente Corleone, c’è una corsa clandestina dietro il decesso di Rosario e Giulia

CORLEONE – Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Corleone hanno notificato due avvisi di garanzia a due persone di 19 e 22 anni, residenti a Corleone, informandole dell’avvio delle indagini a loro carico.

L’incidente di Corleone e il decesso di Rosario Leto e Giulia Sorrentino

I fatti si riferiscono all’incidente avvenuto il 15 maggio 2022 a Corleone lungo la Strada Statale 118, nel quale hanno perso la vita due giovani, Rosario Leto e Giulia Sorrentino, rispettivamente di 16 e 18 anni.

Dai primi accertamenti effettuati, è emerso che a causa dell’eccesso di velocità, l’auto con a bordo i due giovani ha perso il controllo in curva ed è uscita di strada: una tragedia stradale avvenuta alla fine di una serata tra amici e causata dalla negligenza di un conducente inesperto, ovvero il minore Leto, che secondo le testimonianze dei sopravvissuti stava guidando senza patente.

Le indagini su una corsa clandestina

Durante le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corleone, è emerso che l’auto coinvolta nell’incidente stava gareggiando ad alta velocità con altre due vetture, di cui sono stati identificati i nomi dei conducenti dei due veicoli. Quest’ultimi sono indagati per il coinvolgimento in gare clandestine e per aver contribuito, con le loro condotte e violando le norme sulla circolazione stradale, alla morte dei due giovani.

La messa in scena degli amici per “salvare” il sopravvissuto

Sono ancora in corso accertamenti per identificare con certezza il nome del terzo conducente: ci sono elementi che fanno supporre che alla guida dell’auto incidentata non ci fosse Leto, ma un’altra persona che è sopravvissuta all’incidente. È plausibile che tutti i ragazzi coinvolti si siano messi d’accordo per attribuire la colpa al defunto Leto al fine di proteggere l’amico sopravvissuto.

È importante sottolineare che gli attuali indagati sono solo sospettati di aver commesso il reato, anche se in modo grave, e che la loro posizione sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria durante l’intero processo. La loro colpevolezza sarà stabilita solo dopo una possibile condanna definitiva, nel rispetto del principio costituzionale della presunzione di innocenza.

In foto Giulia Sorrentino e Rosario Leto