“Hanno ucciso il fratello sbagliato”, arrivano le condanne per minacce e insulti al presidente Mattarella

“Hanno ucciso il fratello sbagliato”, arrivano le condanne per minacce e insulti al presidente Mattarella

PALERMO – Aggiornamenti in merito alle accuse e minacce subite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel mese di giugno 2018.

Nella giornata di ieri, 30 settembre, il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, Giuliano Castiglia, ha condannato i due autori artefici delle ingiurie rivolte al Capo di Stato.

Nel registro degli indagati finirono subito Manlio Cassarà, palermitano, che aveva pubblicato “hanno ucciso il fratello sbagliato“, riferendosi all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, assassinato dalla mafia nel 1980, Michele Calabrese, autore di un post analogo, e Eloisa Zanrosso col “ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?“.

Diversi i profili Facebook finiti sotto inchiesta. I pubblici ministeri titolari dell’inchiesta, l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Gery Ferrara, ipotizzavano il reato di attentato alla libertà del presidente della Repubblica, offesa all’onore a e al prestigio del presidente della Repubblica, puniti fino a 15 anni di reclusione.

Ieri sono arrivate le condanne: 1 anno al palermitano Manlio Cassarà, che dopo avere scritto che avevano ucciso il Mattarella sbagliato si era reso conto dell’errore commesso e aveva provato a scusarsi; 1 anno e 4 mesi al milanese Davide Palotti, che aveva postato una foto del presidente a testa in giù, accostandolo a Benito Mussolini.

Adesso i difensori dei colpevoli cercheranno di ribaltare la situazione facendo affidamento ai comportamenti che possono scaturire dal fenomeno social (leoni da tastiera a distanza), non legati alla volontà vera e propria di attaccare il Colle.

Foto di repertorio